• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

01366d2bfee24616b97843f5116b2213.jpg

IMG-20230223-WA0004-777x437.jpgDue anni e otto mesi al sindaco di Farindola (Pescara) Ilario Lacchetta. Questa la sentenza di condanna pronunciata dal gup del Tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea per la tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto e distrutto, il 18 gennaio 2017, da una valanga, evento in cui morirono 29 persone fra ospiti e dipendenti.

 L'accusa aveva chiesto per Lacchetta, sindaco attuale e all'epoca del disastro, 11 anni e 4 mesi.   

 Assolti, invece, l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo e, l'ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco.

Caos in aula dopo la lettura della sentenza.

Molti parenti urlano e contestano la decisione del giudice. 

 "Vergogna vergogna. Ingiustizia è fatta. Assassini. Venduti. Fate schifo". Queste le urla dei parenti delle vittime alla lettura della sentenza.

Alcuni parenti delle vittime sono stati trattenuti a stento dalle forze dell'ordine.

 Sono 25 le assoluzioni e cinque le condanne decise del gup di Pescara. I 30 imputati tra amministratori e funzionari pubblici, oltre al gestore e al proprietario della struttura, erano accusati a vario titolo dei reati di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi.

"Li hanno uccisi due volte. Come e'
possibile una cosa del genere? Non mi spiego come sia possibile.
Non c'e' piu' fiducia. Che fiducia deve esserci. Come facciamo
dopo sei anni ad averne e dopo una sentenza del genere?". E'
distrutto dal dolore Marco Foresta, che Rigopiano ha perso i
genitori Tobia e Bianca. Con lui c'e' anche la nonna, la mamma
di Bianca. Anche lei e' disperata e piange. Parla al telefono
con il figlio: "In Italia - dice - succede questo. Figlio mio tu
hai perso una sorella io ho perso una figlia d'oro. Un genero
che amavo piu' di un figlio. Dove andiamo a cercare Bianca? Dove
andiamo a chiamare Tobia? Li possiamo solo piangere dietro una
pietra di marmo. Che vergogna. Io mi vergogno. Io mi vergogno di
essere italiana".

"La sentenza provoca dolore e
sorpresa, e non possiamo non comprendere i sentimenti dei
familiari delle vittime e dei superstiti. Nello stesso tempo,
abbiamo il dovere come rappresentanti delle Istituzioni di
rispettare la sentenza e di prendere atto della decisione del
Giudice. Naturalmente, per esprimere un giudizio piu' completo e
valutare le eventuali ulteriori azioni che la Regione potra' e
dovra' intraprendere, dobbiamo attendere la pubblicazione delle
motivazioni, che leggeremo e studieremo con la necessaria
attenzione". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Marco
Marsilio, a proposito della sentenza sulla tragedia dell'Hotel
Rigopiano.
 
"E' uno schifo, e' un'altra volta
morta l'Italia. Una sentenza del genere e' una vergogna. Vorrei
far passare un minuto delle 62 ore che ho passato la' sotto al
giudice, o un mese di questi sei anni passati a lottare insieme
per poi arrivare a sentirci dire che sono tutti assolti. Alla
fine ce lo dice lui di che cosa sono morti le vittime, forse di
freddo?". Lo ha detto uno degli 11 sopravvissuti alla tragedia
dell'hotel Rigopiano di Farindola, Gianpaolo Matrone, che ha
perso la compagna sotto la valanga di sei anni fa.
 
 "La procura puo' ricorrere in appello,
noi come parti civili possiamo fare solo un appello ai fini
civilistici. Questo discorso non e' possibile farlo ora, ma
dobbiamo attendere il deposito delle motivazioni per capire bene
quali motivi di fatto e di diritto sorreggono sia le condanne ma
anche le assoluzioni". Cosi' l'avvocato Wania Della Vigna,
legale della famiglia di Sara Angelozzi, una delle 29 vittime di
Rigopiano.