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Astolfi

"Lo abbiamo saputo tramite whatsapp in contemporanea col vostro articolo..." Non è "nè stupito nè amareggiato" Gabriele Astolfi, segretario provinciale di Forza Italia fino a poche ore fa, prima cioè che il suo coordinatore regionale ed onorevole Nazario Pagano, comunicasse a mezzo stampa la nomina dell'assessore regionale Daniele D'Amario a Commissario del partito in Provincia di Teramo (LEGGI QUI LA NOTA). Una nota, quella arrivata da Roma, in cui Astolfi viene definito "commissario" ma così non è per il diretto interessato che, al contrario, rivendica il proprio ruolo da segretario provinciale ed il lavoro portato avanti, insieme al resto della segreteria provinciale la quale si ritrova, ora, tutta commissariata al pari di tutti i circoli locali, Teramo inclusa. Inevitabile ipotizzare che possa aver influito sulla scelta del Commissariamento la mancata quadra sul candidato sindaco di Centrodestra sul Capoluogo. "Il sindaco di Teramo? No, non c'entra nulla..." ripetono i commissariati, mentre Astolfi si trincera dietro un "no comment" annunciando un comunicato stampa che verrà diffuso tra domani e dopodomani. Allora cosa sta succedendo? A scatenare la bufera sarebbe stato un documento abbastanza critico, sottoscritto da una 50ina tra amministratori e iscritti a Forza Italia, spedito dal Teramano a Pagano per chiedergli la convocazione di un tavolo urgente in cui affrontare tutta una serie di quesiti e considerazioni. C'è chi parla di una sorta di cahier de doléances, in cui emergerebbe un partito teramano bistrattato e affatto tenuto in debita considerazione dal coordinatore regionale. Ma una volta ricevuto il documento - raccontano sempre alcuni commissariati - la risposta di Pagano è stata il Commissariamento. Sarà l'assessore D'Amario, ora, a dover lavorare sulle liste nei Comuni teramani che tornano al voto il 14 e 15 maggio, a cominciare proprio da Teramo città. E se è vero che quello tra Pagano e i teramani viene definito "un problema esclusivamente interno al partito che nulla ha a che vedere con le elezioni del capoluogo", c'è chi si è già messo braccia conserte al grido di "Ora Pagano  la campagna elettorale se la fa da solo".