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Tornanteprati

E' stata dimessa ieri ed sotto shock, la compagna di Giorgio Bellachioma, il 43enne originario di Poggio Umbricchio morto insieme al nipote Andrea Cecca, 28 anni, lungo la sp43 che riscende da Prati di Tivo. La donna è stata dimessa dall'Ospedale Mazzini di Teramo già ieri, a conferma di quello che tutti definiscono un vero e proprio miracolo: il fatto, cioè, che sia lei e sia la fidanzata di Cecca, sedute dietro, siano state sbalzate fuori dall'auto mentre volava giù dal tornante e siano finite nella boscaglia a ridosso della scarpata, a strapiombo sul curvone in cui si è schiantata la Jeep, non lasciando scampo a conducente e passeggero. La compagna di Bellachioma ha riportato traumi ad un arto e ieri è passata per un attimo nella casa di Poggio Umbricchio in cui viveva col suo Giorgio. Resta ricoverata la fidanzata del 28enne, laziale (ha una gamba rotta): era venuta in Abruzzo con Cecca proprio per trascorrere un fine settimana con lo zio. Sabato, le due coppie, erano state tutto il giorno su ai Prati, pranzando in un ristorante del posto. Poi, nel tardo pomeriggio, erano risalite nell'auto di Bellachioma (acquistata appena 20 giorni fa) e stavano rientrando a Poggio Umbricchio quando, per cause in corso d'accertamento, all'improvviso, l'auto è finita dritta fuori strada, volando giù dal quarto al secondo tornante sulla sp43. I testimoni, sabato sera, parlavano di una scena terribile. L'auto era irriconoscibile, ridotta ad un ammasso di lamiere accartocciate. 

Il sindaco di Crognaleto, Orlando Persia, tra i primi a portarsi sul luogo della tragedia, è scosso ma anche molto arrabbiato. Sua la nota ufficiale che sta partendo all'indirizzo di Provincia di Teramo e Prefettura per pretendere "che si intervenga seriamente sulla messa in sicurezza delle strade che attraversano le aree interne. Ne sento parlare sempre, da tutti,  a mò di slogan elettorale. Io sono stufo sia come sindaco sia come semplice cittadino di queste aree" Sono stufo che si sfruttino le urgenze delle aree interne per motivi che nulla hanno poi a che vedere con la pratica di soluzioni che migliorino la situazione, a cominciare proprio dalla sicurezza e dalla viabilità", tuona Persia. "Abbiamo pianto la scomparsa di 6-7 concittadini in dieci anni" ricorda scosso, pronto a proclamare il lutto cittadino qualora i familiari di Bellachioma decidano di svolgere i funerali a Poggio Umbricchio. "Abbiamo strade con guard rail degli anni 70, abbiamo scarpate da cui piovono massi, abbiamo alberi che alla prima neve rischiano di schiantarsi su strade che, puntualmente, dobbiamo chiudere o far chiudere per tutelare l'incolumità degli automobilisti..." elenca Persia. "O si smette di parlare per slogan della sicurezza delle strade che attraversano le aree interne o invito tutti ad un rigoroso silenzio", chiosa. 

Nella giorna di ieri proprio Persia ha ricevuto una mail dall'Associazione Italiana Vittime e Infortuni della Strada per esprimere "la nostra vicinanza per il grave lutto che ha colpito le famiglie dei Vostri concittadini, e per esprimere il nostro sincero cordoglio. Anche noi abbiamo purtroppo subito lutti o gravi disabilità in famiglia a causa di incidenti stradali e di pirateria stradale".

Intanto il presidente della Provincia di Teramo, Camillo D'Angelo, è intervenuto sul tema-sicurezza stradale e lancia il progetto "Smart road", strade intelligenti, destinato a garantire condizioni che evitino rischi per gli automobilisti. Il primo problema è quello della velocità eccessiva. Il piano prevede l'installazione di tutor perchè, di fatto, gli autovelox non bastano. Il progetto partirà dalla provinciale 8, meglio nota come la strada della bonifica del Salinello teatro di ben due incidenti mortali nel giro di un mese e mezzo. Ieri mattina, intanto, sono stati avviati i lavori di riparazione del guard-rail nel tornante sulla provinciale 43, tra il bivio della statale 80 e Pietracamela, dove si è consumata la tragedia

(nella foto sotto Giorgio Bellachioma, 43 anni)

bellachiomagiorgio