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Formazione ad hoc, adeguata alle nuove richieste del mercato dell'Automotive, programmato per trasformarsi completamente in poco tempo, e formazione in loco, nelle singole aziende, per tutti gli addetti già impiegati e che sono chiamati inevitabilmente ad aggiornarsi il prima possibile e nel miglior modo possibile per affrontare la sfida dell'elettrico. E' questo il doppio binario su cui si sta muovendo la sezione Automotive di Confindustria Teramo capitanata dal presidente Marco Matteucci. "Ad ottobre partiranno dei corsi specifici a Teramo, collegati con l'ITS di Lanciano. Per noi è fondamentale vantare maestranze opportunamente formate e va da sè che l'offerta di formazione parte dai più giovani - spiega Matteucci - Va da sè che, parallelamente, come Confindustria Automotive ci muoviamo per introdurre validi e mirati percorsi di formazione specifica all'interno delle singole aziende che, lo sappiamo, sono chiamate sia nel management sia nel personale di produzione, ad essere pronti ad affrontare le nuove richieste che arrivano dal mercato". Il presidente della sezione Automotive non risparmia un passaggio che sa di replica a quanto sostenuto da chi, come oggi la Fiom Cgil, ha dichiarato di aspettarsi un impegno più concreto ben oltre la preoccupazione relativa al caro-energia e caro-materiali, proprio per salvaguardare il tessuto industriale teramano di settore: "Respingo questa rimostranza - dice Matteucci - anzi, ricordo alla Fiom Cgil che noi siamo stati subito disponibili a dialogare, ci siamo incontrati varie volte. Semmai ci ha stupito la mancata convocazione proprio di Confindustria Automotive all'incontro promosso con sindaci e presidente dell'Anci Abruzzo presso il Comune di Teramo qualche settimana fa. Se qualcuno ci avesse invitato, avremmo preso volentieri parte anche a quel tavolo di confronto. Ma prima ancora dei confronti intorno ad un tavolo, noi ci muoviamo sul piano della formazione unica via concreta per dare ad aziende e lavoratori gli strumenti aggiornati per affrontare la nuova sfida. Dobbiamo essere pronti e non possiamo sicuramente permetterci di ritrovarci impreparati", chiosa Matteucci