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TORRE.jpgCalano a picco le presenze per il turismo a Pineto. I dati forniti dalla Regione Abruzzo vedono una differenza tra il 2018 e il 2022 che lascia davvero senza fiato: sono circa 9.400 gli arrivi in meno e 29.000 le presenze in meno. Sul tema interviene Luciano Monticelli, leader di Italia Viva, ma in prima fila per lo sviluppo della famigerata Area Quadro, l’area tra Pineto e Scerne luogo per ora solo ipotetico di nuove strutture ricettivo turistiche. “Questi sono numeri che fanno riflettere” precisa Monticelli “I dati sono incontrovertibili e sono cose che denunciamo da anni. Una delle più belle Città di mare, che ogni anno perde pezzi importante di mercato sul comparto turistico. Come gruppo dirigente di partito, come gruppo consiliare avevamo scritto dove e come si doveva intervenire su un comparto che a Pineto fa fatica ed è completamente ferma. Nessuno ci ha ascoltato ed ora siamo in seria crisi turiustica”. I dati forniti dalla Regione Abruzzo sono molto chiari. Prendiamo a riferimento solo i 4 mesi estivi (Giugno- Luglio- Agosto e Settembre) delle annualità del 2018 - 2019-2021-2022, lasciando fuori l'estate del 2020 per Covid: ebbene 2022 arrivi 33246 e presenze 241159, 2021 arrivi 39765 e presenze 263064, 2020 non censita per Covid, 2019 arrivi 37140 e presenze 292411, mentre 2018 gli arrivi sono 41599 e le presenze 321394. Dunque, la differenza tra il 2018 e il 2022 segna un pesante segno negativo di 9353 per gli arrivi e 28983 di presenza. “Non c’è nessuna idea su Pineto, nessun progetto” aggiunge l’ex sindaco “Tutto completamente fermo e vi permettete di spendere 230 mila euro (circa 300 mila con altre spese vive) per fare manifestazioni estive con lo scopo principale di attrarre i turisti ? Alcuni comuni rivieraschi del teramano quest'anno hanno superato le 500 mila presenze. Lontano per noi sono i tempi in cui Pineto registrava le 600 mila presenze”. Eppure, gli altri comuni della costa teramana hanno segnalato il tutto pieno andando quasi in over booking. “Alba da record: 527mila presenze” titolava qualche settimana un quotidiano. Idem per Tortoreto, dove si inneggiano numero da record nel 2022 con 567mila presenze. Perché a Pineto questo brutale calo? La cittadina rivierasca si regge con due soli alberghi a quattro stelle e strutture ricettive a tre stelle e superiori non sufficienti. La presenza grossa di turismo d’appartamento abbassa notevolmente il livello e la quantità di presenze. Così si rischia seriamente il crack turistico. Va poi detto che da anni Pineto non riesce ad offrire molto in tema di intrattenimento: la scorsa Estate la pineta litoranea era completamente al buio con lidi serrati dopo le 21 con conseguente mancanza di intrattenimento e spettacolo. La grossa mola degli eventi si è sviluppata erratamente in un unico posto, il parco della pace, e ciò a negativizzato le presenze nel pieno centro e di conseguenza gli incassi. Se non si riaprono le strutture aggregative e non si vara il definitivo sblocco alla costruzione di nuovi alberghi e strutture ricettive il gap negativo potrebbe compromettere seriamente l’indotto turistico. Non parliamo di frazioni e quartieri che vivono la morte del commercio: la frazione Scerne, nella centralissima Via Volturno (viale che costeggia il villaggio Hapimag) ha perso 9 attività di bar e ristorazione su 14, ma questo sarà presto oggetto di un nostro servizio giornalistico.

Mauro Di Concetto