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Un flashmob per protestare sullo stato di immobilismo del lotto a Borgo Santa Maria, dove dovrebbe nascere la nuova scuola dell’infanzia. Il gruppo politico e consiliare di Italia Viva, infatti, domani alle 10.30 ha organizzato una manifestazione di protesta sul posto per denunciare lo stato di immobilismo di questo cantiere, che causa non pochi problemi anche agli abitanti con pericolosi cedimenti di terreni e strade limitrofe. L’amministrazione comunale, dal canto suo, ha già dovuto rescindere negli scorsi giorni il contratto con la ditta appaltatrice e si sta muovendo celermente per riassegnare i lavori. La situazione è tutt’altro che semplice: l’enorme sbancamento di terreno non sembra infatti sia sufficiente per salvaguardare l’area da infiltrazioni e dissesti idrogeologici. Allo stesso tempo però, i residenti sono in rivolta dato che il cantiere ha letteralmente inghiottito un pezzo di marciapiede e sta facendo cedere la sovrastante strada. Preoccupa poi il fatto che il cantiere ha praticamente creato una voragine a picco, dove man mano le piogge e gli altri eventi meteorici stanno erodendo terreno al di sotto della strada sita sopra lo scavo e dove si trovano le abitazioni. L’area in questione, come grossa parte di Pineto e dintorni, è carsica: il terreno argilloso (ottimo in passato per le fornaci) è esposto più degli altri al rischio smottamenti. “Rammentiamo” ricordarono i residenti qualche tempo fa alla nostra redazione “che inizialmente erano stati sistemati dei teli neri, per agevolare lo scorrimento delle acque piovane lungo la scarpata, ma con il tempo ed il completo abbandono dei lavori, questi teli sono scomparsi e noi temiamo per la nostra incolumità. Durante lo svolgimento dei lavori erano stati garantiti degli interventi di messa in sicurezza, in particolare un muro di contenimento che evitasse lo sbriciolamento del terreno verso valle ed invece, non solo alcun intervento è stato realizzato, ma i lavori giacciono in stato di abbandono da oltre un anno. Non ci interessano le ragioni per cui la realizzazione dell'opera sia stata interrotta (c'è chi parla di esistenza di una falda acquifera o di un impluvio, altri di errori nella progettazione o persino di erronea individuazione della zona su cui fare sorgere il polo scolastico) noi vogliamo solo essere tutelati e vivere in tranquillità nelle nostre case”. Insomma, lo stato di agitazione è molto elevato, tanto per il cantiere fermo da anni (che comporta disagi nell’organizzazione scolastica), quanto per la pericolosità.

Mauro Di Concetto