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antonettiazioneQuel che è certo, al netto degli assetti di coalizione definitisi con l'appoggio dei partiti di Centrodestra oltre al sostegno di Azione, è che il candidato sindaco Carlo Antonetti non andrà in giro per Teramo, mai, "ad inaugurare le manutenzioni come si fa oggi". E' un passaggio dell'intervento fatto dal candidato sindaco presente oggi alla conferenza stampa di Azione: "Sono stato invitato e non è da interpretare come un segnale di chissà cosa..." spiega Antonetti rispondendo a chi, tra la stampa, gli ha chiesto se non fosse affatto un caso che la sua prima uscita pubblica da candidato sindaco, oggi, avvenisse con Azione accanto ai coordinatori regionale, provinciale e comunale. "Carlo è uno che non si fa mettere un cappello in testa nè da mè nè da Marsilio", incalza l'onorevole Giulio Sottanelli. Sui temi e sulle emergenze di Teramo città, nei prossimi giorni, il candidato Antonetti dettaglierà idee, posizioni, proposte concrete. "Io percepisco una città spenta, stanca, senza attrattiva, con imprenditori che qui non vengono più, con gente che sceglie di trasferirsi altrove. Incontrando tante persone, percepisco l'amarezza dei teramani rispetto a quello che Teramo città capoluogo potrebbe, al contrario, essere e spero torni ad essere, piano piano, con il nostro progetto". E ancora: "Non si inaugurano un'opera pubblica a Teramo da vent'anni, eppure si inaugurano le manutenzioni. Insomma, questa città merita un cambio di passo", conclude Antonetti.

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A strigliare il non fatto e fatto male dall'attuale Amministrazione guidata dal ricandidato sindaco Gianguido D'Alberto è l'onorevole Sottanelli: "Vede, per quanto sia un bravo ragazzo D'Alberto, come sindaco della città capoluogono, non è stato in grado di confermare le peculiarità di un Capoluogo di provincia. Non ha inciso nella gestione dei rapporti coi sindaci, non ha fatto rete all'interno di enti penso al Ruzzo, non ha lavorato secondo me adeguatamente a riportare Teramo alla meritata centralità a livello provinciale e non solo" dichiara il coordinatore regionale di Azione. Una Teramo "grigia e con un sacco di problematiche irrisolte", quella che salta fuori da un quinquennio di giunta D'Alberto "ma che, con Carlo, vogliamo riportare in auge"

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