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vincenzocaporale

Caro Paolo,

Ho letto il tuo intervento sulla improponibile diatriba fra i due...giganti della politica abruzzese D’Alfonso e Marsilio relativa alla nuova sede dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” – pardon oggi si chiama Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, almeno così si legge nei comunicati dello stesso Istituto e sul suo logo.

Entrambi cercano di attribuirsi il merito di un finanziamento che dovrebbe servire a completare la costruzione della stessa. 

Io sull’Istituto di che trattasi taccio. Mi permetto di intervenire questa volta perché mi sento chiamato in causa in quantohai affermato che “l’idea della nuova sede dell’istituto teramano, risale ai primi anni duemila, durante la legislatura in regione a guida centro destra del Presidente Giovanni Pace, successivamente il progetto, a causa di problemi legati alla struttura finanziaria immaginata all’epoca, si arenò”.

L’idea in realtà fu dell’allora sindaco Angelo Sperandio, che voleva “riabilitare” l’area del Campo della Fiera. Tu affermi giustamente che l’ultimo Presidente dell’Abruzzo degno di tale nome: Giovanni Pace la sostenne e questo è vero. Il progetto, tuttavia, non “si arenò a causa di problemi legati alla struttura finanziaria immaginata all’epoca”Non fu realizzato per volontà della giunta comunale che succedette a quella presieduta da Angelo Sperandio e per colpa dei direttori generali e dei consigli di amministrazione che hanno governato e gestito l’Ente a partire dal 2012. Furono,infatti, il signor Chiodi, uno dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse – gli altri tre erano i figli di Gatti, di Di Dalmazio e il sig. Mazzarelli – che prima da amministratori della Città di Teramo e poi da amministratori dell’Abruzzo, fecero tutto il possibile per impedire che l’Accordo di programma per la costruzione della nuova sede dell’Istituto e il suo riconoscimento come Ente a carattere nazionale andassero a buon fine. Questo nonostante che lo stesso Accordo prevedesse che il Comune di Teramo fosse l’Ente capofila – e lo è ancora, ma nessuno pare tenerne conto – e avesse, pertanto, la responsabilità principale di portare a compimento l’opera. Fecero di tutto per ritardare l’approvazione del progetto, in deroga al piano regolatore, perché non volevano che l’area, su cui insisteva ed insiste tutt’ora l’Istituto,potesse essere immessa sul mercato, prima dell’approvazione della variante del Piano regolatore. Questo, infatti, per ovvi motivi, avrebbe “scombussolando” i piani dei costruttori che avevano fatto i loro conti e accordi in ragione di tale variante. Poi, come se non bastasse, non vollero chiedere al Governo di dare attuazione alla mozione promossa dall’eccellente Senatrice Carla Castellani e approvata all’unanimità dal Parlamento con l’assenso del Governo, che avrebbe fatto di Teramo e L’Aquila il centro del sistema di sicurezza alimentare del Paese e dell’Istituto l’Ente incaricato di gestirlo. Ma non finisce qui. L’Istituto, nonostante, l’inconcepibile atteggiamento dei 4 dell’Apocalisse e del Sig. Brucchi, successore del Chiodi a sindaco di Teramo, riuscì a bandire la gara d’appalto per la costruzione della nuova sede. I responsabili della gestione dell’Istituto, al tempo diretto dal sottoscritto, avevano bandito la gara ben sapendo che i lavori per la costruzione avrebbero potuto essere affidati con successo “a trattativa privata”, qualora la gara di appalto fosse andata deserta, così come avvenne. I ribassi correnti dei prezzi fissati dal prezziario regionale, infatti, erano tali da consentire senza alcun dubbio la realizzazione dell’opera. I documenti parlano chiaro e sono tutt’ora disponibili per avesse voglia di conoscere i fatti. Il Ministero della salute, inoltre,aveva reso disponibili ulteriori finanziamenti su cui l’Istituto avrebbe avuto accesso prioritario e che i 4 dell’Apocalisse rinunciarono a richiedere, favorendo così l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie che con tali fondi costruì nuovi laboratori.

La cosa interessante è che dopo che la gara di appalto andò deserta l’Istituto gestito da direttori e consigli di amministrazione nominati dal Chiodi prima, dal D’Alfonso poi, si guardarono bene dal procedere dall’affidarei lavori per la costruzione “a trattativa privata” con assoluto rispetto del modus operandi consociativo – pardon bipartisan – cui ci si conforma per tutto ciò che concerne Teramo. Conclusione: i costi dell’opera sono lievitati di circa tre volte, a giudicare da quanto si legge, al punto di rendere necessari ulteriori  65.000.000 (sessantacinque milioni) per completarli. Capisco tutto, ma far passare come un successo una lievitazione di costi di questa portata mi sembra...singolare! 

Nuova sede Istituto Zooprofilattico Sperimentale? Sarebbe meglio tacere o, magari Dio non voglia, chiedere ragione degli eventi ai signori direttori generali e consiglieri di amministrazione succedutisi dal 2012alla gestione dell’Ente – fra i quali spiccano i nomi del Sig. D’Alterio, del Sig. Arnolfo e della Sig.ra Di Pasquale -. In un Paese normale sarebbe la cosa da fare, piuttosto che fare affermazioni senza senso qualil progetto si arenò, a causa di problemi legati alla struttura finanziaria immaginata”.

Caro Paolo, tutto questo, per dovere di cronaca e con la più ampia disponibilità a provare quanto affermato in qualsivoglia sede e momentosulla base della relativa documentazione che non può non essere tutt’ora disponibile

A proposito, avrei due domande. 

La prima: mi sembra specioso chiamare in causa l’attuale amministrazione del Comune di Teramo per la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione accessorie alla nuova sede dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G.Caporale" – pardon Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo - . L’ottimo Pace aveva reso disponibili i fondi necessari, ma gli ineffabili 4 cavalieri dell’Apocalisse& C.decisero di usarli per realizzare la “prima rotonda” di Teramo per favorire la viabilità del Centro commerciale di Piano d’Accio eil Campo di calcio. Non credi, pertanto, che sia chiaro chi siano i responsabili e che sarebbe opportuno, quanto meno, chiamarli in causa per sapere se essi si siano mai preoccupati di reintegrarli, al fine di realizzare ciò cui erano stati destinati, visto che il tracciato della viabilità era già inserito nel Piano regolatore? Magari il governo di centro destra della Regione, che ha nominato un direttore generale dell’Istituto, potrebbe espiare, in parte, al danno e a quello fatto dal suo predecessore Chiodi e finanziare l’opera. Non credi?

La seconda: se è vero come è vero che il Comune di Teramo era il capofila e come tale il principale responsabile della realizzazione della nuova sede dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G. Caporale" – pardon Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo-  perché oggi lo stesso Comune e la Provincia e la Regione Abruzzo, co-firmatari di tale Accordo, non vengono mai chiamati insieme ai direttori generali e consiglieri di amministrazione,- a cominciare ovviamente dai vari Chiodi, Gatti, Di Dalmazio, Brucchi, D’Alterio, Di Pasquale & Co. - per spiegare come e perché un’opera, che poteva e doveva essere realizzata spendendo  35.000.000 (trentacinque milioni),oggi, se verrà mai completata, di milioni ne costerà, se tutto va bene,  100.000.000 (cento milioni) e passa? No sarebbe normale, anzi doveroso? Oppure echissenefreca, tanto paga Pantalone? Andrà pure bene... mi adeguo, ma allora non pensi che sarebbe meglio che un silenzio tombale scenda su questa incresciosavicenda,tipica da seconda Repubblica e che i vari politici e managers,  coinvolti a vario titolo, avessero il pudore di scusarsi piuttosto che pavoneggiarsi, davanti ai cittadini ignari della realtà delle cose?

Cordiali e cari saluti

Vincenzo Caporale