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“La riduzione di ore di ore riguarda esclusivamente la cooperativa, che gestisce il servizio. La decisione mira semplicemente a razionalizzare la spesa dell’ente. Le due signore che ci lavorano non sono dipendenti comunali ma della cooperativa. Sorvolo, per carità di patria, sulle modalità con le quali fu deciso di affidare la gestione della biblioteca di Scerne ad una cooperativa esterna al comune. Garantisco che non ci sarà nessuna riduzione di ore per quanto concerne la fruizione del servizio da parte dei cittadini, in quanto le ore ridotte alla cooperativa saranno coperte da un progetto PUC ad hoc (progetto di pubblica utilità che coinvolgerà alcuni percettori del RDC, così come già sperimentato con successo nella biblioteca del centro)”. Questa è la secca replica dell’assessore Filippo Da Fiume in merito alle polemiche della riduzione di ore alle due lavoranti della biblioteca. Dunque, il dato di fatto che a rimetterci saranno solo le due operatrici della biblioteca, che l’assessore freddamente considera non dipendenti comunali ma della cooperativa. Va detto che le stesse già percepiscono un salario altamente basso. Vien da pensare che questo progetto di reimpiego di percettori di reddito di cittadinanza, per un limitato numero di ore (si parla di 5 ore su un range di 20 ore totali), poteva forse essere impiegato per altri progetti di pubblica utilità come la manutenzione strade o altro. Di certo non mancheranno polemiche su questa replica, che, visti i toni, ha tutto il sapore di una “ripicca” politica tra la giunta e l’ex sindaco.

Mauro Di Concetto