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Da qualche tempo il quartiere Borgo Santa Maria è seriamente nell’occhio del ciclone.Non bastava la difficile situazione del cantiere scuola a destare disordine e polemiche. Riceviamo e pubblichiamo la lamentela diffusa di molti residenti circa l’uso “improprio” della pista ciclabile che costeggia il Palavolley. La struttura, già al centro di polemiche, per la non totale fruibilità da parte dei bimbi delle scuole elementari, si trova al centro di continue proteste, dato che il Comune ha autorizzato il transito non di un ma bensì di tre mezzi della società di pallavolo a percorrere circa mezza pista ciclabile. Come è possibile tutto ciò? L'ente proprietario dei percorsi ciclopedonali, in questo caso il Comune di Pineto, che ha disposto limitazioni per la circolazione di determinate categorie di utenti, può autorizzare su richiesta, per esigenze gravi e indifferibili o per accertate necessità, deroghe o permessi, subordinati a speciali condizioni e cautele. È dunque necessario, in caso di inderogabile esigenza al transito con veicoli a motore lungo i percorsi ciclopedonali, fare formale richiesta all’ente gestore. E così è accaduto: nonostante in molti hanno difficoltà a crederci, presso il locale comando di polizia municipale è presente da diversi anni un’autorizzazione (più volte prorogata) di transito di mezzi della pallavolo per il carico e lo scarico merci e per il trasporto di atleti e bambini della scuola volley. Dunque, un’eccezione che rende la pista molto trafficata e qualche volta gli autisti “autorizzati”, stante le testimonianze, si sono visti alquanto infastiditi di dover attendere lo spostamento dei pedoni. La prescrizione prevede un transito a passo d’uomo e dunque a 7 chilometri orari circa. “Non sapevamo dell’autorizzazione concessa” ci spiega un anziano signore che percorre molte volte il percorso per andare al cimitero “La cosa mi fa ancor più alterare. Ma è possibile che una pista ciclopedonale debba avere questa inspiegabile eccezione? Che cosa l’hanno costruita a fare così? Perché non hanno fatto creare un percorso dedicato a loro, oppure non hanno realizzato una strada con tanto di marciapiedi e pista ciclabile separata?”. Va detto che dietro al palavolley (inutile poterlo chiamare palasport dato che sono ben pochi gli altri sport che possono entrarci) si è creata un regolare cortile recintato con tanto di cancello dove entrano ed escono a loro piacimento i tre mezzi. “Non mi risulta siano solo tre i mezzi che la percorrono” specifica una ragazza che la percorre ogni giorno con il cane “Quantomeno si gireranno i permessi. A me questa cosa da molto fastidio, anche perché il palazzetto nella parte opposta ha un piazzale enorme, dove vi è un cancello ampio e pochi metri da percorrere a piedi per arrivare all’area: ragazzi, atleti e persone intente a carico e scarico merci (che poi di che merci parliamo dato che l’area è solo dedicata allo sport) possono passare dal piazzale parcheggiando regolarmente nella grande area sosta”. Per concludere va poi detto che i “tre” mezzi autorizzati entrano ed escono sovente nella giornata in piena curva ed i prossimità dell’intersezione e non di rado si è rischiato l’incidente. Certo, quando si è pensato al percorso ciclopedonale non certo si immaginava che di li a poco tempo diventasse una vera e propria carreggiata carrabile. “A noi non ci sta più bene questa situazione” conclude un signore che più volte è andato in comune a protestare per il viavai dei mezzi della pallavolo “Perché non studia con la proprietà della società di pallavolo una parallela via alla ciclopedonale più sicura e chiusa con transenna di modo che sia utilizzabile solo da loro?”

Mauro Di Concetto