Civitella del Tronto / "Briganti...": ecco il libro del compianto avvocato Gaetano Ronchi
È giunto il giorno della presentazione al pubblico di “Briganti. L’ingresso nell’Abruzzo teramano: eroi coraggiosi o feroci assassini” (Carsa edizioni, 272 pagine, 25,00€), il volume che Gaetano Ronchi ha costruito pagina dopo pagina in tanti anni di certosino lavoro. Un lavoro che non riuscì a portare a termine fino alla pubblicazione e che il figlio, Gaetano Luca Ronchi, con il supporto della casa editrice Carsa, ha terminato. La narrazione è dedicata alla storia che ha visto come protagonista la città di Civitella del Tronto e il fenomeno del brigantaggio. La presentazione si terrà nella Sala Consiliare di Civitella del Tronto sita nel centro storico in Largo Rosati martedì 26 agosto alle ore 18.00. Al saluto di benvenuto del sindaco della cittadina del teramano, Cristina Di Pietro ci saranno gli interventi di GaetanoLuca Ronchi e il direttore editoriale della casa editrice Carsa, Oscar Buonamano. A presentare il volume sarà il professor Costantino Felice, docente di Storia economica all’Università d’Annunzio. «Gaetano Ronchi […] Amava Civitella in maniera morbosa, al punto che i suoi ultimi pensieri sono andati alla sua “Civitas Fidelissima” e al lavoro che vede oggi le stampe – il suo personale ed ennesimo omaggio a Civitella – esortandoci a non disperdere quell’attenta ricerca, condotta per lunghi anni negli Archivi di Stato, in particolare in quello di Teramo, ove aveva attinto la maggior parte delle notizie dal carteggio sulle “Indagini relative all’ingresso dei briganti in Civitella del Tronto il 25 maggio 1809”, in quelli parrocchiali e nelle biblioteche. Abbiamo raccolto quell’invito, inizialmente con un sentimento di soggezione, tanto era il rigore con il quale lui era solito avvicinarsi alle fonti. Lo abbiamo fatto non solo per evitare di mandare dissipato – come lui ci chiedeva – il racconto di uno spaccato di un fenomeno sociale, politico ed economico, a cui venne dato il nome di “Brigantaggio” e che ancor oggi deve ridestarsi dalla cortina dell’oblio che per “carità di patria” si era voluto stendere su di esso, ma per sentire meno il peso dell’assenza di un uomo colto e rigoroso, pieno di attenzioni verso i propri cari, verso gli amici e colleghi.
[…] Un lavoro che abbiamo condotto senza in alcun modo “manipolare” la ricerca storica, nella consapevolezza di non voler alterare il pensiero originario.
Strada facendo ci siamo resi conto che al resoconto di quegli avvenimenti, inizialmente limitato all’ingresso dei briganti in Civitella il 25 maggio 1809 e in un secondo tempo ampliato con i riferimenti alla feroce repressione messa in atto nei mesi successivi al maggio 1809, mancavano le conclusioni, che purtroppo una malattia improvvisa quanto vigliacca ha impedito a papà di scrivere e che volutamente abbiamo omesso di aggiungere».