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Screenshot_2023-04-15_alle_21.28.31.pngScreenshot_2023-04-15_alle_21.28.39.png“Il 12 aprile a Teramo, in Via Vezzola, mentre lavorava nel cantiere edile della chiesa di Sant’Agostino, è morto cadendo dall’impalcatura un operaio di 25 anni, Drame Ibrahima. È l’ennesimo episodio della lunga strage dei morti di lavoro che attanaglia il nostro Paese da anni: 1.089 morti solo nel 2022, sono questi i numeri di una strage che dovrebbe interrogare le più alte sfere istituzionali ad individuare norme efficaci per porre fine a questa drammatica situazione”.

Così, in una nota, l’Unione sindacale di base, Usb, ha indetto oggi, presso la Casa del Popolo, un’assemblea di tutti i lavoratori migranti verso la manifestazione nazionale del 28 aprile a Roma. Sempre oggi in Piazza Sant’Agostino “abbiamo ricordato Drame Ibrahima e le troppe e ingiuste morti sul lavoro nel nostro paese con un sit-in di protesta”.

“La politica preferisce girarsi dall’altra parte continuando imperterrita nella deregolamentazione del sistema degli appalti e depotenziando gli uffici pubblici destinati ai controlli. La libertà di impresa non deve avere vincoli ma nel frattempo in Italia si muore ed ogni giorno il bollettino delle morti da lavoro aggiunge tre persone al suo macabro conteggio”.

“Le indagini della magistratura ci diranno se nel caso di Drame Ibrahima siano state adottate tutte le misure di sicurezza, tuttavia, in particolar modo nell’edilizia, troppi lavoratori muoiono lavorando. Drame Ibrahima non era solo un lavoratore edile ma anche un lavoratore straniero che è morto per garantire a sé e alla sua famiglia una vita dignitosa”.