Approda all'attesa firma il protocollo d'intesa per il rafforzamento della sicurezza sui luoghi di lavoro nella provincia di Teramo. Un momento di partenza e contestuale arrivo per tutti gli enti, i sindacati, le associazioni di categoria ed altri, affatto scaturito dalla cronaca recente (l'operaio straniero caduto da un'impalcatura nel cantiere della chiesa di Sant'Agostino qualche giorno fa) ma questa firma arriva a chiusura di un lungo percorso. "Con questo protocollo siamo nella fase della prevenzione, per evitare che si continuino a verificare infortuni o peggio morti sul lavoro" ha dichiarato il Prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo. In Prefettura, stamane, per la sottoscrizione del protocollo d'intesa, erano presenti in prima fila la Cisl con il segretario provinciale Fabio Benintendi e la Cgil con il suo segretario Pancrazio Cordone, principali sollecitatori di un Protocollo che potesse accendere e mantenere accesi i riflettori sul discorso-sicurezza, dialogando con la parte datoriale ma tenendo ben saldo il diritto alla tutela dei lavoratori. Tra i presenti, oltre agli enti locali con il Comune di Teramo, la Asl, la Camera di Commercio, l'ufficio scolastico provinciale, c'erano anche i referenti delle associazioni datoriali come Ance e Confindustria.
"Con questo protocollo si danno gambe ad un Osservatorio che analizzi i numeri, da un lato, ma che sappia individuare azioni concrete e strumenti utili per la prevenzione, dall'altro" ha precisato il prefetto Stelo, insistendo sull'urgenza di "prevenire" e solo dopo intervenire con controlli ed eventuali sanzioni: "La situazione nel Teramano ê buona ma sicuramente potrebbe essere migliore" ha aggiunto Stelo ""L'attività ispettiva non si fermerà ma noi puntiamo a rendere inoffensiva la parte dei controlli. Proviamo.ad intervenire prima. E sopratutto non siamo qui per dare colpe a nessuno, ogni singolo caso va studiato senza pregiudizi o altro. Bisogna lavorare tutti insieme ad unico obiettivo: conoscere per prevenire e fare tutto ciò che possiamo per contrarre sempre di più il numero degli infortuni più o meno gravi sui luoghi di lavoro".
A chiedere una svolta all'insegna della concrettezza reale, è stato proprio il segretario generale della Cisl Fabio Benitendi che ha ricordato a tutti i presenti come la richiesta di un Osservatorio arrivò dalle sigle sindacali in maniera congiunta un'estate fa, all'indomani della morte sul lavoro dell'operaio della Metallurgica abruzzese,il giuliese Tonino Fanesi. Una morte sul lavoro che provocò un'ondata di mobilitazione, fino al corteo e flash mob in piazza Martiri. Ricordiamo ancora oggi i colleghi e amici di Tonino, stesi in piazza Martiri con un lenzuolo bianco addosso. Quello che copre i corpi di chi muore e che sui luoghi di lavoro, purtroppo, sono ancora troppi. "E' evidente - ha detto Benitendi .che se, al netto della migliore normativa vigente, si continua a morire sul lavoro qualcosa si sta sbagliando. E lo stiamo sbagliando tutti. Ora o si fa rete sul serio o non avrà avuto alcun senso tutto il percorso condiviso in questi mesi e che ci ha portato fino alla firma di oggi". Concretezza, niente passerelle o propositi-spot. Sulla sicurezza bisogna fare presto...e sul serio.