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Papiandr
Andrea Papi, 26 anni, il pomeriggio del 5 aprile 2023, come sua abitudine, indossa la tenuta sportiva, allaccia bene le scarpette e si dirige verso il bosco vicino casa, sul monte Pellerproprio sopra il paese di Caldes, di poco più di mille anime, dove Andrea è nato e abita.

La giornata è umida e può venire a piovere, ma Andrea è abituato a quel clima e alla montagna; e della sua montagnaconosce ogni anfratto, sentiero o mulattiera perché è lì che è nato. Tutto come sua abitudine.

I parenti, però, la sera, non lo vedono tornare a casa come di consueto.Allora sallarmano e avvisano le forze dell'ordine, che subito si attivano nelle ricerche dirigendosi dove Andrea di solito andava a correre, e a notte i cani molecolari ritrovano il suo cadavere con delle profonde ferite, una probabilmente mortale al collo.

I carabinieri, coordinati dalla Procura di Trento, iniziano subito le indagini di quell’omicidio non escludendo alcuna ipotesi, ma pare già da subito molto probabile che il giovane sia stato vittima dell'attacco di un grosso predatore.

Orsx
È interessata delle indagini sull’omicidio di Andrea Papi anche la polizia scientifica che, dopo analisi del dna rivenuto sulla scena del delitto, individuano con assoluta certezza che a uccidere Andrea Papi è stata un'orsa segnalata come JJ4, di 17 anni, con tre cuccioli, con precedenti aggressioni a umani registratisi nel giugno del 2020 e sempre sul monte Peller, figlia di Joze e Jurka e sorella di JJ1, ucciso in Germania nel 2006: insomma un pedigree di particolare aggressività.

Siipotizza che Andrea Papi abbia accidentalmente incontrato sul suo percorso di allenamento, quello solito, JJ4 e che l’orsa, per paura di Andrea – armato solo di tuta e scarpette –, si sia difesa aggredendolo, fino a ucciderlo.

Le autorità preposte e i veterinari esperti in animali selvatici si attivano immediatamente per la ricerca dell'orsa assassina, ma si accorgono che il radiocollare di JJ4 è scarico, e cercare un’orsa in montagna è facile come trovare un ago in un pagliaio.

Ma, finalmente, dopo 13 giorni di intense ricerche, gli esperti –che sanno che è un fatto molto raro e grave quando un animale selvatico, soprattutto se di grossa taglia, attacca l'uomo, qualsiasi siano state le circostanze –catturano l'orsa assassina, lasciando liberi i tre cuccioli di due anni, di circa 40 kg ognuno, che veterinari hanno ritenuto esemplari ormai autonomi e perfettamente in grado di muoversi nel proprio habitat, che difatti si sono subito allontanati.

Adesso gli esperti decideranno delle sorti dell'orsa assassina, sperando che possa essere contenuta con sicurezza in cattività e non abbattuta come chiederebbe l'ordinanza di soppressione.

I boschi possono essere pericolosi; gli uomini possono essere molto pericolosi, persino più pericolosi di un'orsa figliata, maAndrea Papi era innocuo ai boschi e agli orsi.

Ma è sicuramente pericoloso subordinare la vita dell'uomo a quella dell'animale, atteggiamento per nulla etico.

È etico,invece,ricordarsi della vittima e dei parenti della vittimaprima di tutto, e fare in modo che ciò non possa più accadere, nel bene dell'uomo, e dell'animale, al fine di un possibile equilibrio tra uomo e Natura, perché un’orsa, per proprio irrefrenabile istinto,non ha ucciso un povero cane, un gatto, un coniglio, un criceto o un lombrico ma un uomo vicino casa, che correva da sempre, prima dell’orsa, sulla sua montagna.

Mentre è da stolti e da selvaggi credere possibile giustificare il sacrificio di una vita umana per il bene di qualsiasi animale.

MASSIMO RIDOLFI

Ph. 1: Andrea Papi (1997-2023)
Ph.2: Monte Peller

LinkOrsa Minore, audio documentario sull'orso bruno marsicano: https://www.raiplaysound.it/programmi/orsaminore