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Una location peggiore di quella del parco fluviale non si poteva trovare. Nelle città più evolute, manifestazioni come questa si tengono nei poli fieristici, con aree di sosta adeguate, con servizi e strade di accesso. Non in un parco lungofiume. A Teramo invece così vuole  il "deus" Filipponi che, nonostante le polemiche degli scorsi anni e non curante dei disagi che crea a commercianti e a cittadini, è tornato al parco fluviale, per una Fiera che manco a dirlo miete polemiche. 

Perché nulla conta l’opinione di chi in quella zona vive e lavora tutto l’anno, Filipponi vuole la Fiera al Parco e il Sindaco appoggia.

«L'anno prossimo se la sede della fiera rimarrà questa, certamente chiuderò per tutto il periodo» è il commento di Giuseppe Ferri di Ferripack affidato alle pagine del Messaggero. «Certo la manifestazione è apprezzabile ma qui è tutto bloccato, oggi è sabato e i clienti non possono sostare agevolmente e fare acquisti da noi, riscontriamo un danno economico. Questa zona è diventata centrale, o troppo vicino al centro, e non si presta a tali eventi da migliaia di presenze». Nelle vicinanze ci sono poi fisioterapisti, gommisti, parrucchiere, elettrauto che non sanno che pesci pigliare. Ed un cinema, lo Smeraldo, multisala da 700 posti. Che chiaramente ha bisogno di tanto parcheggio e di una via agibile per tutto il traffico che nel fine settimana triplica e soprattutto durante il ponte del 25. Dichiarano stamattina sulle pagine del Messaggero alcuni operatori che si erano, tra l'altro espressi già lo scorso anno:

«Ci vediamo ancora una volta danneggiati da scelte dell'amministrazione che noi non vogliamo criticare ma che vanno a danneggiare tutta una serie di attività - spiega il titolare Giuliano Spinozzi -; i nostri clienti fanno già fatica a raggiungere il cinema, siamo davvero basiti da questo atteggiamento irrispettoso verso l'unica struttura rimasta in città e in provincia». 

Una situazione difficile, che certo non rende facile l’attività imprenditoriale, tanto che si stanno valutando soluzioni alternative 

«Ho richieste da Giulianova, Roseto, San Benedetto perché mi trasferisca da loro, perché investa da quelle parti che oltretutto sono zone più redditizie, non vorrei arrivare a questo punto» chiude Spinozzi al Messaggero. Insomma se le cose continueranno così, saranno sempre di più i teramani che si trasferiranno sulla costa e che abbandoneranno la città, viste le scelte non condivise dall'amministrazione con i cittadini. Anche se adesso c’è maggiore “vicinanza” per la  ricerca del voto, tanto che abbiamo visto  assessori in carica, che usano il loro tempo per mettersi fuori dalla sede elettorale e fermare le persone pietendo un voto....

Intanto ieri a proposito di Fiera dell'Agricoltura, grande affollamento nell'area food: tutti a mangiare e a bere... una sagra.

(GUARDA QUI IL FILMATINO ANDATO IN SCENA IERI)