METTI che una sera a cena un esperto venuto dal Louvre ti suggerisce un’idea meravigliosa: proporre ad un ristoratore di grande successo un’opera custodita nella tua pinacoteca civica, ottenendo in cambio che egli offra un biglietto gratuito per una visita guidata alla pinacoteca stessa, dando così la prova dello stretto legame tra la ristorazione del corpo e quella dello spirito, smentendo quanti vanno strombazzando che con la cultura non si mangia e dimostrando loro che con la cultura si mangia meglio, specie se il “con” non è preposizione di mezzo, ma di compagnia;

metti che a te la proposta piace un sacco e la ritieni pure assai utile in campagna elettorale per rinverdire il tuo blasone,

METTI che ti viene in mente di fare quella proposta al più prestigioso ristoratore della piazza (in senso letterale, nel senso che il suo locale sta proprio sulla piazza principale della città), che però è inviso ai tuoi concittadini più di Alcibiade nella sua Atene quando, cacciato dai suoi concittadini, si recò nella città rivale di Sparta e agli spartani diede l’idea di condurre una campagna militare contro Atene e gli ateniesi e giunse perfino a capeggiarla);

METTI che quel ristoratore viene evitato da tutti come la peste specie dal tuo sindaco, che fa di tutto per non farsi accostare a lui, alla sua figura e alla spinosa questione della gestione di uno stadio in cui non gioca più la squadra della tua città, rimandata dal calcio professionistico tra i dilettanti per colpa principale di quello stesso ristoratore;

METTI che tu sai che la tua parte politica fa di tutto per stare (o per mostrare di stare) lontano le cinque miglia da quel ristoratore-gestore di uno stadio in cui non gioca più la squadra della tua città con il quale la tua amministrazione ha un contenzioso che ha reso necessario un arbitrato;

METTI che non sai come fare per attuare lo stesso la brillante idea che ti ha suggerito l’esperto venuto dal Louvre…

TU CHE FAI?

Non ti resta che trovare in te lo stesso coraggio dei domatori di circo che davanti al pubblico coraggiosamente mettono la loro testa tra le fauci del leone e osi…

Incontri segretamente il ristoratore-gestore-ex presidente, gli fai la proposta e, quando lui accetta, sei tutto contento,  ma non sai come dirlo ai tuoi, che potrebbero trattarti da folle spericolato, poi alla chetichella concludi l’operazione… 

METTI che il tuo sindaco (cuor di leone non è), tutto impaurito per le conseguenze sul piano elettorale che la cosa possa avere nel caso che si risappia in giro.

TU CHE FAI?

Cerchi di non far sapere la cosa a nessuno, solo a quanti si recheranno in quel locale a mangiare con (preposizione di compagnia, non di mezzo) la cultura e convinci il tuo candidato sindaco (che poco manca che non annunci in pompa magna perfino il rifiorire di un’ortensia nella villa comunale), a non annunciare l’evento e a tenerlo segreto.

METTI che poi, però, la cosa si sa in giro e qualcuno comincia a dirti che forse la tua mossa rende impossibile o assai difficile la simpatia elettorale di quanti in città odiano quel ristoratore assai più di quanto gli ateniesi odiassero Alcibiade fattosi capo degli spartani che mossero guerra ad Atene…

TU CHE FAI?

Non ti resta che andartene fuori le mura, trovare un angolo riparato, inginocchiarti, e, a mani giunte, pregare perché le fauci del leone tra cui hai messo incautamente la tua testa non si chiudano con le prevedibili conseguenze… 

anche perché già giungono alle tue orecchie i suoni guerrieri dell’esercito dei Bracalenti che ti hanno mosso guerra… con quelli non si scherza… rischi di perdere tanto l’Anima che il Core.

Elso Simone Serpentini