• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

corrosivo
Non credo che si debba spiegare a qualche assessore troppo giovane o a qualche dirigente del comune di Teramo che il termine “toponomastica” non ha niente a che fare con i topi. Non credo che siamo fino a questo punto.
Siamo un po’ più su.
Però credo che una ripassata alla toponomastica in Comune qualcuno la debba fare. Non credo che sia facile districarsi nella genealogia dei De Albentiis, una famiglia allignata in più centri della provincia, tra Teramo ed Atri, e con esponenti di valore che si sono distinti in più campi dell’umano scibile e delle professioni, dalla medicina all’ingegneria, dall’agrimensura all’avvocatura. Ogni tanto bisogna usare molta attenzione per capire di quale De Albentiis si sta parlando, se di un medico di Atri cognato del celebre dottor Fabrizio Padula, diventato cittadino onorario di Atri e noto per aver sposato un’atriana, Anna Forcella, e aver progettato per lei una villa che chiamò “Villa Giovinezza” e diventò poi l’Hotel Garden, o di suo nipote, Emidio De Albentiis, assurto al prestigioso incarico di direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Perugia, o di altri De Albentiis, insigni professionisti distintisi nell’arco di un lungo periodo di anni. Certo è che al comune di Teramo, che alla toponomastica sovrintende, non è perdonabile un errore come quello commesso in una recente ordinanza sindacale, la n. 123 del 4 maggio 2023, con la quale si danno disposizioni in ordine al 106° Giro d’Italia che passa per Teramo e impegna vie e strade dal 6 maggio al 7 maggio.
Nell’indicare quali vie e quali piazze e quali slarghi nei giorni indicati sono interdetti la sosta, i parcheggi di carico e scarico merci e le occupazioni consentite a qualsiasi titolo viene citata una via che non esiste, la via Antonio De Albentiis, non essendo esistito un Antonio De Albentiis e non essendogli stata intestata alcuna strada a Teramo.
E’ vero che a Teramo esiste una via dell’aeroporto senza che ci sia un aeroporto, ma certificare in un’ordinanza sindacale l’esistenza di una via intitolata ad un personaggio inesistente è più grave che avere intestato a suo tempo una via ad un aeroporto inesistente, ma che tuttavia si sarebbe voluto far esistere o quanto meno si sperava che un giorno potesse esistere.
E’ più grave perché al Comune e ai dirigenti comunali e alle ordinanze sindacali non dovrebbe sfuggire che la via citata non è intestata ad un inesistente Antonio De Albentiis, ma ad Alfonso De Albentiis, ingegnere di valore, a cui si devono la progettazione dell’Acquedotto del Ruzzo, della cui costruzione fu anche direttore dei lavori fino all’inaugurazione avvenuta nel 1934, delle centrali idroelettriche sul Rio Arno e nel Mavone per conto del Comune di Teramo e di una ferrovia Teramo-Gran Sasso-L'Aquila–Carsoli (peraltro mai realizzata) oltre alla progettazione di ville, palazzi, ospedali, scuole, ospizi, chiese e torri campanarie, opifici industriali, strade, ponti, acquedotti, gallerie e centrali idroelettriche.
Si dirà: è stata una svista, e si potrà invocare l’occhio di riguardo, in sostanza il perdono, che Ivan Graziani chiede al Signore come chitarrista. Ma è davvero curioso che il Comune che sovrintende alla toponomastica cittadina commetta un errore toponomastico davvero marchiano.
D’altro canto Teramo è pur sempre la città in cui una piazza intestata ai Martiri della Libertà viene chiamata Piazza Martiri, senza specificare di che sono martiri i martiri, un’altra piazza intestata ai Martiri Pennesi è stata a lungo indicata nel cartello stradale come Piazza Pennesi, omettendo la parola “martiri” e facendo così sospettare che i teramani abbiano dedicato una piazza a quel Pennesi che, come capo della banda Pennesi, compì nel 1960 a Ponzano di Civitella la strage dei due fratelli Malaspina.
Non sorprende perciò che il “sonno omerico” dell’ordinanza sindacale sul Giro d’Italia abbia portato ad un refuso che ha del clamoroso e la cosa incita al sorriso, magari pensando che in tempo di elezioni si sia scambiato un Alfonso con un Antonio perché anche negli uffici comunali di Teramo si sente troppo gridare “vota Antonio, vota Antonio”.

Elso Simone Serpentini


PS. Tuttavia sul sito Tutto città la via indicata è proprio via Antonio De Albentiis. Da che si capisce come si sia potuto originare l'errore. Al Comune di Teramo quanto alla toponomastica fanno riferimento a Tutto città?
Anche su molti altri siti viene dindicata Antonio De Albentiis. E' incredibile.