• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

pasquale iannetti

….. da che pulpito viene la predica.

Quando in montagna succede una tragedia come quella di domenica 7 maggio che ha visto morire un uomo, l’onda emotiva che ne consegue è più forte del “soffio” di una valanga. E allora si affermano cose spesso lontane dalla realtà che non tengono conto di tanti fattori e distolgono dalla lucidità necessaria a capire la situazione delle Terre Alte e dei rischi possibili. Ed è comprensibile se è a farle è il cosiddetto “uomo della strada”, ma quando a parlare è nientepopodimeno che il Presidente del Collegio delle Guide Alpine d’Abruzzo, allora la questione si fa molto grave. Ma vengo al punto: sabato 6 maggio scorso era una giornata spettacolare, la prima dopo tanta pioggia e tanta neve. Il giorno prima sul web aveva fatto scalpore la foto del grosso distacco di neve dalla parte ovest del Corno Grande. Distacco che accade ogni anno e che è certamente impressionante per la dimensione del fronte della valanga poi precipitata nei canaloni sottostanti. Sabato io ero con quattro clienti sulla Direttissima per il Corno Grande ed abbiamo trovato una neve fantastica per salire, ma meno bella per scendere, ma questo si sa, infatti siamo partiti molto presto per rientrare prima che la neve si ammorbidisse troppo.
C’erano anche tanti sci-alpinisti che sono scesi poi insieme a noi nel canalone Bissolati. (molti non sanno che Leonida Bissolati, cremonese, politico italiano, è stato uno dei fondatori del Partito Socialista Riformista Italiano ed era un grande conoscitore e frequentatore del nostro tanto amato Gran Sasso).
Faccio questa breve riflessione per ribattere alle incredibili e gratuite affermazioni di Davide Di Giosaffatte, riportate ieri sulle pagine di “Certa Stampa”:
“Io sono ad arrampicare sulla costiera amalfitana perché so bene che adesso, lassù, non è il caso di andare” E’ lapidario il Presidente delle Guide Alpine d’Abruzzo che ha commentato il grave incidente in cui ha perso la vita l’orvietano Fabio Racanela.
Il Di Giosaffatte aggiunge: “Il meteo non prevedeva nulla di buono, ci sono state delle precipitazioni recenti e ci vuole una attenzione speciale: siamo a fine stagione, le temperature sono in aumento, entro mezzogiorno al massimo devi stare al sicuro proprio per l’instabilità della neve dovuta al calore – prosegue il capo delle Guide. La stagione è andata? Lo ripeto a tutti, per fare quelle cose. Ora è troppo rischioso, oltre tutto c’è stata una grossa valanga nella Conca degli Invalidi, che testimonia la pericolosità della montagna”.
Quindi, secondo il grande alpinista castellano Davide Di Giosaffatte, io, come altre Guide Alpine e numerosi sci-alpinisti che sabato e domenica eravano sulla Direttissima e sul Canale Bissolati sul Gran Sasso siamo degli incoscienti.
Che cosa c’entra il meteo con la tragedia? “ che non prevedeva niente di buono”.
Il povero Racanela non è morto per le cattive condizioni del tempo. Lo sappiamo tutti che il canale Bissolati è uno dei più ambiti percorsi di discesa da fare con gli sci. Una pendenza sempre costante, una neve spesso spettacolare che si conclude nella splendida valle di Campo Pericoli. Se il povero Fabio Racanela è scivolato ed è morto purtroppo fa parte del rischio nel fare sci-alpinismo ai “limiti” dell’estremo. Per fare questo tipo di attività bisogna essere molto bravi e preparati perché, una caduta può essere fatale. E, Fabio, stando alle informazioni raccolte, era un esperto, ma la fatalità lo ha coinvolto in una caduta mortale.
Le stagioni, in montagna e chi la sa frequentare lo sa, non finiscono mai, cambia solo il modo di affrontare l’uscita nel modo più idoneo e con la giusta preparazione. Le attività alpinistiche in genere comportano dei rischi spesso elevati, ma chi le affronta ne è consapevole e, a volte, proprio per questo si affida alla professionalità delle Guide Alpine.
Il Di Giosaffatte, con le sue affermazioni di basso livello, mette in difficoltà molti colleghi, tuonando considerazioni, giustissime se rivolte allo sprovveduto inesperto con le scarpe da ginnastica, ma assolutamente fuori luogo se indirizzate a chi in montagna ci sa andare anche sfidando i rischi connessi. Certi pensieri esternati da un Presidente delle Guide Alpine, che dovrebbe essere una figura di riferimento autorevole, sono anche una mancanza di rispetto verso i propri colleghi, ma soprattutto come in questo caso, verso la vittima, una delle tante, dell’incidente in questione. Liquida la vicenda con consigli da ombrellone, annichilendo con poche parole, i sentimenti e la passione del folto popolo dei frequentatori delle Terre Alte. E se pensiamo che quest’uomo è a capo di una delle più prestigiose professioni della montagna ci cadono davvero le braccia in un gesto di profonda delusione per un’occasione mancata di sentir dire qualcosa all’altezza di tale carica. NON AVREBBE DOVUTO SEMINARE PANICO E INVALIDANTE ALLARMISMO, ma cordoglio per una vita spezzata, consigli per un andare in montagna consapevole e attento ai rischi di tutte le stagioni e l’invito ad affidarsi alle Guide Alpine con serenità e fiducia appunto, visto che dovrebbe rappresentarle! Io personalmente mi unisco al dolore per la scomparsa di Fabio che era un alpinista esperto, istruttore della scuola Vagniluca.
Un forte arrampicatore e, per quello che so, una persona esperta anche sugli sci.
Ha salito il Cervino 2 anni fa, dunque penso che la discesa dal Bissolati fosse assolutamente alla sua portata.
È stata certamente una disgrazia, unita alla sfortuna.
Fra l'altro è successo prima delle 12:00...
Non c’è altro da dire, invito tutti alla riflessione e a non farsi prendere da un panico eccessivo, andare in alta montagna comporta sempre dei rischi, l’importante è mettere in atto tutto ciò che sia possibile per prevenirli ed affrontarli, il resto è l’imprescindibile tuffo nell’avventura, quella spinta interiore a mettersi in gioco.
Viva la montagna e chi la ama, rispettandola sempre…

Pasquale Iannetti