“Andiamo insieme verso il futuro” recita lo slogan elettorale del rieletto Sindaco Gianguido D’Alberto, ma andiamoci… facendo attenzione alle buche, che in città sono tante, tantissime.
E ci costano tanto, tantissimo.
Avevamo sperato che, tra asfalti elettorali e Giro d’Italia le cose migliorassero, invece Teramo continua ad offrire uno spettacolo avvilente, con le strade disastrate e dannose. In ogni senso.
Sono 3200 gli euro che il Comune ha appena speso, infatti, per compensare “lesioni alla persona e danni al motociclo” provocati ad un teramano che “incappava in una buca presente sul manto stradale”, così come recita la determina che approva il pagamento.
Un risarcimento inevitabile, visto che il Comune, con disarmante sincerità, ammette: “l’evento dannoso è imputabile al Comune, non rinvenendosi alcuna circostanza tale da far ritenere che l’evento sia dovuto a caso fortuito”. Come dire: è tutta colpa nostra, paghiamo e basta.

E paghiamo spesso, visto che nel solo ultimo quadriennio gianguidico, il Comune ha speso, in risarcimenti danni, 106 mila euro, con un eloquente crescendo (zero euro nel 2019, 4200 nel 2020, 36000 nel 2021 e 66mila l’anno scorso). 

A questo punto, viene da chiedersi: ma non siamo assicurati?

Certo, che lo siamo.

Siamo assicuratissimi, 
Sempre negli ultimi quattro anni il Comune ha speso, per premi di assicurazione per responsabiltà civile, 1.572.000 euro.
Sì, avete letto bene: un milione e cinquecentosettantaduemila euro, anche qui con un aumento costante, dai 374mila del 2019 ai 514mila dell’anno scorso.

Ma come, paghiamo mezzo milione di polizza… e poi paghiamo anche il danno, cioè i 3200 euro allo sfortunato teramano entrato con lo scooter in una buca?

Sì, proprio così.

Evidentemente, il Comune ha sottoscritto - a mezzo milione - polizze con franchigia o con limitazioni al risarcimento da parte della compagnia.

Andando verso il futuro, fate attenzione a dove metterete i piedi