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ASLTERAMO

Ha eluso, per mesi, il cartellino marcatempo, facendo risultare di aver lavorato quando in realtà non era presente e si era predisposta delle ordinanze di liquidazione di ore di straordinario...mai svolte, inducendo così in errore il proprio responsabile e truffando l'azienda. Per questo motivo il Tribunale di Teramo, in primo grado, ha condannato un'ex dipendente della Asl di Teramo per il reato di truffa aggravata. La donna, una 65enne teramana, prosegue nella sua battaglia legale e ha deciso, infatti, di impugnare la sentenza di primo grado e ricorrere in appello. A rappresentare la Asl sarà sempre l'avvocato Gaetano Luca Ronchi. L'udienza è stata fissata per il prossimo 9 giugno a L'Aquila. I fatti contestati dall'azienda sanitaria alla sua ex assistente amministrativa a servizio del 118, risalgono ai primi quattro mesi del 2014: secondo quanto denunciato dalla Asl alla procura di Teramo, nell'estate di nove anni fa, la 65enne avrebbe eluso il cartellino marcatempo mettendo in atto delle manomissioni documentali da lei stessa notificate al responsabile dell'Unità operativa di riferimento, inducendolo così in errore e ottenendo, secondo le accuse, un vantaggio personale di poco più di 468 euro. Un importo “truffato” all'azienda sanitaria, secondo quanto poi sentenziato dal Tribunale di Teramo che ha condannato la 65enne. Saranno i giudici d'Appello ora a valutare la vicenda giudiziaria. La 65enne, intanto, era stata destinataria di un procedimento disciplinare interno da parte della Asl sfociato poi nel licenziamento, confermato dal Tribunale del lavoro di Teramo cui si era rivolta l'ex dipendente.