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 Servizio di: Eugenia Di Giandomenico

"Il mio corpo ha oltre quarant'anni. Anzi l'ho usato per oltre quarant'anni. Se fosse una macchina sarebbe un'auto d'epoca, avrebbe un valore, qualcuno la esibirebbe nei raduni e ne sarebbe orgoglioso." Così inizia a leggere la professoressa Irene Francioni il nuovo romanzo di Maura Chiulli, voce abruzzese che sulla scia della Di Pietrantonio porta la regione nel panorama letterario, presentato questo pomeriggio nel cortile della Biblioteca Provinciale M. Delfico grazie all'iniziativa di Christian Simonella, proprietario della libreria indipendente Tempo libero. "Ho amato anche la terra" è la storia di Livia e del suo corpo, una discesa negli inferi prima della naturale risalita. Un romanzo possente dalla narrazione avvolgente di cui colpisce la profondità con cui tratta l'eterno binomio dell'essere, lo descrive il dottor De Berardinis, mediatore dell'incontro. "Non è un romanzo autobiografico - dice l'autrice - ma volevo che il corpo parlasse per ricucire una frattura ontologica tra anima e corpo: i filosofi erano convinti che l anima valesse di più, ma psicanalisi mi ha insegnato che il corpo parla per noi. Quando ho imparato ad ascoltarlo, ho imparato a relazionarmi con me e con gli altri. I corpi nn sono i carceri delle nostre anime ma sono le parole delle nostre anime. Parlano per noi e raccontano di noi."
La Chiulli riesce con un monologo incalzante e in un linguaggio quotidiano a far parlare il corpo stesso, assegnandogli un vocabolario e una voce propri, costruendo attraverso i gesti una geografia emotiva che sorprende il lettore, pur mostrandogli ciò che gli è già noto. È dunque proprio la scrittura a esaltare la narrazione, in una continua alternanza di tensione e grazia, ferocia e delicatezza, gioia e malinconia.
Il libro è candidato al Premio Strega 2023.

ASCOLTA MAURA CHIULLI QUI

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