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Nuove commesse, doppi turni di lavoro, nuove assunzioni a breve, oltre a quelle già fatte nei mesi scorsi. Una svolta in positivo nonostante appartenga ad uno dei settori più falcidiati dalla crisi. Stiamo parlando della Italprefabbricati di Casoli di Atri, azienda che adesso va a gonfie vele, soffiando sui primi 50 anni di vita, con importanti commesse nel cassetto: una per la realizzazione a Roma di un grande centro commerciale da 200mila metri quadri, l’altra per un centro logistico da 180mila metri quadri a Bologna, per cui siamo nella fase della progettazione esecutiva. L’azienda è impegnata adesso nella costruzione di capannoni per un’industria farmaceutica a Pisa e da poco ha finito di costruire un parco commerciale a Canzano, su cui ha investito quasi sei milioni di euro. Un elenco incoraggiante per un’azienda leader nel suo settore su cui accente i riflettori le sigle sindacali Filca Cisl – Fillea Cgil – Feneal Uil Teramo che ricordano a tutti: “Se l’Italprefabbricati ha potuto riprendere la sua politica d’investimenti e di espansione commerciale, lo deve solo ed esclusivamente alle azioni forti intraprese dai lavoratori, per difendere i posti di lavoro nella nota vicenda “Pretaroli””. Sembra ieri, infatti, ma era febbraio del 2013, quando l’ufficiale giudiziario tentò per ben tre volte di sequestrare la fabbrica e fu bloccato dall’occupazione dei 107 lavoratori, che “chiedevano solo rispetto e giustizia per i loro posti di lavoro e il loro salario guadagnato con enormi sacrifici”, ricordano i sindacati in una nota. “Oggi la diatriba tra le parti è tornata nei giusti luoghi, quelli delle carte bollate e speriamo si tenga lontana altri mille anni dai nostri posti di lavoro”, aggiungono. Ogni lavoratore deve sentirsi fiero perché, col suo impegno e col suo sacrificio, ha contribuito a raggiungere traguardi, ma soprattutto ha difeso e tutelato il suo posto di lavoro, la cosa più preziosa e più rara del decennio in corso, concludono i sindacati stabilimento