- la limitazione all’esercizio della pesca riguarda una minima porzione dello spazio a disposizione (7 km di costa su un totale di 82 km), tale da non costituire un pregiudizio alla pesca;
- il metodo di pesca tramite dragaggio dei fondali con le turbosoffianti appare incompatibile con la tutela dell’ecosistema dell’Area Marina Protetta;
- dalla comparazione degli interessi coinvolti, stante la presenza di un’area protetta, deve ritenersi preminente quello della salvaguardia ambientale.
WWF: "Avevamo ragione, l'AMP Torre del Cerrano è legittimamente costituita"
“La sentenza del TAR Lazio che ha respinto il ricorso del COGEVO contro l’istituzione dell’Area Marina Protetta di Torre di Cerrano è una splendida vittoria per l’ambiente e per la legalità”, dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia. “Per l’ambiente perché conferma la tutela dell’unico tratto di mare antistante la costa abruzzese su cui è presente un’area marina protetta; per la legalità perché ribadisce che le leggi vanno rispettate e che le soluzioni ai problemi vanno ricercate senza atteggiamenti violenti e prevaricatori. Bene hanno fatto il Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta ed il Ministero dell’Ambiente a resistere davanti al TAR in maniera ferma e determinata”. L’ordinanza del TAR (che può essere letta a questo indirizzo: http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Roma/Sezione%202B/2010/201004732/Provvedimenti/201404049_05.XML ) conferma pienamente quanto da sempre sostenuto non solo dal WWF, ma anche da tutto il mondo ambientalista e dalle associazioni di categoria (commercianti, albergatori e balneatori) di Pineto e Silvi: