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“La sentenza del TAR Lazio che ha respinto il ricorso del COGEVO contro l’istituzione dell’Area Marina Protetta di Torre di Cerrano è una splendida vittoria per l’ambiente e per la legalità”, dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia. “Per l’ambiente perché conferma la tutela dell’unico tratto di mare antistante la costa abruzzese su cui è presente un’area marina protetta; per la legalità perché ribadisce che le leggi vanno rispettate e che le soluzioni ai problemi vanno ricercate senza atteggiamenti violenti e prevaricatori. Bene hanno fatto il Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta ed il Ministero dell’Ambiente a resistere davanti al TAR in maniera ferma e determinata”. L’ordinanza del TAR (che può essere letta a questo indirizzo: http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Roma/Sezione%202B/2010/201004732/Provvedimenti/201404049_05.XML ) conferma pienamente quanto da sempre sostenuto non solo dal WWF, ma anche da tutto il mondo ambientalista e dalle associazioni di categoria (commercianti, albergatori e balneatori) di Pineto e Silvi:
  • la limitazione all’esercizio della pesca riguarda una minima porzione dello spazio a disposizione (7 km di costa su un totale di 82 km), tale da non costituire un pregiudizio alla pesca;
  • il metodo di pesca tramite dragaggio dei fondali con le turbosoffianti appare incompatibile con la tutela dell’ecosistema dell’Area Marina Protetta;
  • dalla comparazione degli interessi coinvolti, stante la presenza di un’area protetta, deve ritenersi preminente quello della salvaguardia ambientale.
“Dopo questa pronuncia del TAR Lazio”, dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo, “ci aspettiamo un’intensificazione dei controlli nell’Area Marina Protetta Torre di Cerrano al fine di impedire l’ingresso di turbosoffianti come si è verificato costantemente negli ultimi mesi e come abbiamo denunciato anche la scorsa settimana. È ora che i comportamenti illegali siano contrastati con maggiore efficacia e più determinazione”. Il WWF ribadisce quanto riportato nel documento sottoscritto a luglio da tutte le associazioni ambientaliste e di categoria operanti nel territorio dell’Area Marina Protetta di Torre di Cerrano: le soluzioni agli eventuali problemi dei vongolari devono essere ricercate nel rispetto della legalità e di quanto stabilito dalle leggi che tutelano questa come tutte le altre aree marine protette italiane.