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CALCIOCAMPOI genitori e gli allenatori cercano fin da bambini di dare preziosi consigli per vincere le partite, ma non insegnano a gestire le sconfitte in maniera efficace. Molto spesso, dopo una sconfitta, si vedono musi lunghi e delle espressioni in volto dei genitori, dirigenti e allenatori che parlano più di tante parole. La sconfitta è temuta come una pericolosa malattia o come una colpa di cui vergognarsi e di cui non bisogna mai macchiarsi. Eppure sono proprio le sconfitte che danno la possibilità di forgiare la propria personalità. Una delle caratteristiche dei grandi campioni è che imparano da ogni sconfitta che subiscono. Sono capaci di ricomporsi e migliorarsi. Se non s'impara dagli errori il rischio è di commetterli di nuovo. E' bene imparare che prima di raggiungere un obiettivo bisogna avere a che fare con molti tentativi che falliranno, anche se questo è doloroso. Il giorno seguente, per cercare di smorzare la delusione che non se ne è ancora andata devi essere forte e pronto a rialzarti. Si tratta di cadere e rialzarsi per imparare a perdere in maniera vincente. Innanzi tutto uscendo dal campo a testa alta, con dignità perchè fino all'ultimo ognuno ha dato tutto, anche quando il risultato è consolidato.In questo modo non permetti alle tue motivazioni, alla tua passione di venire sconfitti. Le sconfitte vanno accettate. Non abbassandosi a comportamenti antisportivi. La sconfitta è una forma di evidenza e come tale va riconosciuta. Ma accettare di aver perso si distingue dalla rassegnazione per la voglia di continuare ad allenarsi e impegnarsi per realizzare i propri sogni.L'errore peggiore che si possa fare è crearsi degli alibi, trovare delle scuse, incolpare gli altri delle proprie sconfitte. Anche se qualche volta altri hanno influenzato pesantemente l'esito finale della gara è necessario pensare di essere l'unico artefice dei propri risultati : dipende da te. Quello che oggi sembra un fallimento, da domani sarà un'esperienza di crescita e miglioramento. Nel calcio e nello sport in genere, si affronteranno tante cadute che si chiamano sconfitte. Si tratta di cadere e rialzarsi per imparare a perdere in maniera vincente.Se da piccolo impari a cadere, ammortizzando e scaricando l'energia nel modo giusto, quanto diventi grande verrà spontaneo reagire alle cadute nello stesso modo.La vittoria. non è tutto : l'avversario e la sconfitta sono i nostri migliori maestri.Tutti sono interessati a come si fa a vincere, ma nessuno si interessa a come si fa a perdere con dignità e onore, ben sapendo che la sconfitta è parte integrante dello sport e ogni giocatore deve imparare ad averci a che fare.Tuttavia l'accettazione della possibilità di perdere è indispensabile, fa parte del gioco. Triste avventura sarebbe se si potesse solo vincere. La gara è stimolante proprio perchè l'esito è sconosciuto.Nessuno gioca per perdere, ogni impegno sportivo è per raggiungere la vittoria. Tuttavia i giovani devono imparare a perdere e prima di raggiungere la vittoria ci saranno tante sconfitte che vanno accettate.

 

ANTONIO VALBRUNI