VIDEO / Castellalto. Autoporto. Altri soldi...per un'incompiuta
L'autoporto di Castellalto in contrada Zaccheo è oltre questo recinto, lungo, lunghissimo, più della sua stessa storia, fatta di soldi, tanti, e di lavori conclusi ma serviti a nulla, visto che dell'entrata in funzione dell'opera non c'è traccia. L'autoporto di Castellalto, nelle intenzioni della Regione Abruzzo dell'epoca, doveva favorire il dirottamento sull'autostrada A14 del traffico pesante dei Tir lungo la statale. Oggi a poche centinaia di metri dall'autoporto di contrada Zaccheo scorre la superstrada, la Teramo-Mare, ma qui, di scambio di merci, tir, mezzi pesanti e quant'altro, non vi è nulla. O meglio, qualcosa c'è: unico segno di vita, una pecora all'orizzonte che vaga in solitudine in un'area enorme, affacciata sulla zona industriale di villa Zaccheo ma blindata da un cancellone enorme che serve, per ora, a ricordare solo chi ha tirato fuori i soldi: l'Abruzzo, la Regione, noi cittadini. Cinque milioni di euro, all'epoca. E adesso altri soldi verranno tirati fuori, a distanza di due decenni, come deliberata a inizio luglio: 1 milione e 400mila euro, recuperati dall'allora assessorato regionale di Centrodestra Giandonato Morra, confermati sotto l'egida sulle Infrastrutture del governatore di Centrosinistra, Luciano D'Alfonso. Soldi girati alla Provincia di Teramo, in qualità di ente attuatore, e che serviranno a riparare opere realizzate ma mai attivate e dunque deterioratesi nel tempo. 1 milione e 400mila euro che serviranno per l'adeguamento anti-incendio già esistente, l’adeguamento sismico, l’impermeabilizzazione dei solai di copertura, la riparazione di elementi danneggiati, l’integrazione del sistema di raccolta delle acque piovane, la sistemazione dei piazzali già costruiti, e la riparazione dei tratti di recinzione danneggiati. Tradotto, si spera, e se lo augurano davvero tutti, che la Regione finalmente prenda in carico l'autoporto. Ma soprattutto che ne decida, una volta per tutte, la destinazione. Perchè è proprio questa la più grande e incomprensibile incognita, a distanza di vent'anni: che se ne farà di questo autoporto? Alcune proposte, i sindaci di Castellalto e Bellante, l'hanno lanciate. Fattibili o no, lo deciderà la Regione Abruzzo. Che per adesso tirerà fuori altri soldi per riparare quello che, in tutto questo tempo, si è rovinato senza poter mai funzionare. Soldi pubblici, soldi sprecati. E intanto c'è chi aspetta, presidiando quest'incompiuta teramana e abruzzese. Lei... quella pecorella smarrita. Proprio come l'autoporto.
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