“Mi dissocio dalla vergognosa scelta fatta dal collaboratore della nostra sigla sindacale Leopoldo Figliola nella vicenda delle precarie della cooperativa Polis che lavorano nella Casa di cura ‘De Benedictis’ di Teramo. Senza neppure informare questa segreteria, ha letteralmente omaggiato i padroni, lasciando le lavoratrici con poche migliaia di euro di ‘vittoria’ a fronte di una rinuncia totale sull’inquadramento contrattuale superiore che avrebbero dovuto ottenere per legge”.
A parlare è Marcello Vivarelli, segretario provinciale del sindacato Fesica-Confsal di Teramo e L’Aquila, che si scaglia contro Leopoldo Figliola, collaboratore del sindacato impegnato nella difesa delle precarie della Casa di cura “De Benedictis” di Teramo.
“Ho scoperto che questo ‘sindacalista’, ex dipendente e attuale compagno di una lavoratrice Polis – prosegue Vivarelli – ha fatto in modo che la battaglia al giudice del lavoro per far ottenere alle lavoratrici precarie, dopo anni, un sacrosanto inquadramento contrattuale superiore, si trasformasse in un grande regalo alla cooperativa che mai aveva inquadrato correttamente le lavoratrici. Alle quali è stata fatta chinare definitivamente la testa, chissà con quali promesse e chimere varie, ed a cui è stata negata la dignità lavorativa in cambio di qualche soldo”.
“Mi auguro che la segreteria nazionale, che ho già informato su quanto accaduto, prenda seri provvedimenti contro chiunque rovini dall'interno il sindacato con comportamenti contrari alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori", aggiunge.