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Da quando è franata la collina di Marina di Mosciano Sant'Angelo e il sogno di una casa in una tranquilla zona residenziale si è trasformata in un incubo sono trascorsi nove mesi. Nulla è cambiato rispetto a metà dicembre dell'anno scorso, quando a causa dello smottamento della collina affacciata sul mare e sul ponte del Salinello, quattro famiglie moscianesi furono fatte sgomberare dalle rispettive abitazioni con un'ordinanza di protezione civile firmata dall'allora sindaco Orazio Di Marcello. Dal 13 agosto di quest'anno, a queste famiglie sfollate da una frana che ha spezzato le fondamenta a 16 metri di profondità, si è aggiunta una quinta persona: uno sgombero precauzionale, deciso da una nuova ordinanza dell'oggi sindaco Giuliano Galiffi. E il villaggio residenziale situato in via Pescara sta continuando a sprofondare verso valle: servirebbero non meno di 20 milioni di euro, ma per adesso né si parla di soldi da stanziare per questa zona, né si parla di interventi da fare. Interventi che, quando arriveranno, non serviranno a ripristinare la situazione precedente alla notte in cui la frana ha sfrattato cinque famiglie. In questi nove mesi, queste persone sono state prima ospitate in una struttura ricettiva. Poi hanno trovato alloggio in affitto. Chi paga? Il Comune si è impegnato a farsi carico delle spese affrontate a dicembre scorso, come ad esempio il trasloco. Del resto, la Regione: che ha coperto in parte le spese di alloggio presso l'albergo e adesso ha annunciato di girare un contributo di autonoma sistemazione. Ma qui, a casa, forse nessuna delle famiglie sfrattate dalla frana tornerà mai. La zona resta così, pericolosamente a rischio idrogeologico, in attesa di essere inserita tra quelle sottoposte a vincolo, all'interno del Pai:una richiesta girata dal Comune alla regione ma senza risposta per ora. Se non la proroga, per altri sei mesi, dello stato di emergenza e relativo commissariamento. L'unica risposta ufficiale arrivata è quella del commissario regionale, Caputi, che ha rimandato qualsiasi inizio d'intervento sul fronte franato e franoso all'ottenimento della perizia tecnica-geologica necessaria per capire cosa fare e come farlo. Intanto, gli sfrattati aspettano. E c'è chi quella notte si è visto cancellare tre decenni di lavoro e sacrifici. Eppure qui negli anni 80 tutto era edificabile: lo indicava la lottizzazione approvata dal Comune. A distanza di trent'anni e più, questa collina ha manifestato tutte le gravissimi criticità th GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI)