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Pannex

Marco Pannella nella sua lunga e vulcanica attività politica, può senz’altro definirsi un ambientalista “ante litteram”, tanto d’aver sostenuto politiche a tutela dell’ambiente molto prima che l’ambientalismo diventasse una redditizia professione alla moda.

Tutti ricordano nella sua città natale e in Abruzzo, la battaglia per salvare il corso del fiume Tordino dal progetto noto come “lotto zero”, ma pochi ricorderanno le parole spese a tutela dell’orso bruno marsicano.

È il 9 dicembre 2014 quando, nel corso di una solenne e commovente cerimonia celebrata nella sede del consiglio regionale abruzzese per il conferimento del premio denominato “medaglia aprutium”,  il leader radicale, con ricorso ad una divertente similitudine, si paragonò all’orso fucilato giorni prima nella Marsica:

“GLI HANNO SPARATO PERCHE’ L’HANNO SCAMBIATO PER PANNELLA”.

Nei giorni precedenti, durante una riunione al Partito Radicale, avevo sollecitato un suo interessamento al problema del grave pericolo d’estinzione che correva l’orso bruno marsicano, una sottospecie abruzzese dell’orso bruno europeo.

La raccomandazione (ordine) di Marco era stata chiara:

“occupati anche dell’orso, senza però trascurare i diritti degli esseri umani”.

Ma cos’avevano in comune Marco e l’orso marsicano?

Lo scrissi in un articolo pubblicato all’epoca sul sito del Partito Radicale ed ora non più reperibile (censurato?):

“I due ursidi, per la forza , il coraggio e la tenacia, condividono caratteristiche comportamentali tipicamente abruzzesi, e, forse per questo, sono in grave pericolo d’estinzione”.

Marco Pannella è stato un animale politico storicamente irripetibile, l’orso marsicano una sottospecie unica, simbolo dell’intero Abruzzo. 

Non sparate all’orso marsicano!

                                                                    Vincenzo di Nanna