Un colpo di fucile esploso nel cuore della notte: è stata
uccisa così l'orsa marsicana Amarena, la mamma di Carrito,
investito e ucciso anche lui lo scorso gennaio sulla statale di
Roccaraso. L'Abruzzo si è risvegliato sotto choc per la perdita
di un altro dei suoi simboli, tra i più amati e conosciuti, di
casa in tanti piccoli centri del Parco Nazionale e la notizia è
rimbalzata ovunque, conquistando le prime pagine e le top news:
persino la Bbc ha raccontato il dramma di San Benedetto dei
Marsi.
L'orsa in serata si aggirava con i suoi due cuccioli nella
periferia del centro marsicano e un uomo di 56 anni,
commerciante del luogo, ha tentato di giustificarsi spiegando di
aver pensato che ad introdursi nel suo giardino fossero stati i
ladri. "Ho fatto un guaio, ho avuto paura", ha detto, Eppure i
testimoni affermano che non stava dando fastidio a nessuno:
"L'ho incrociata con i suoi due cuccioli all'ingresso della
città, era spaventata ed impaurita, ho aspettato che
attraversasse la strada e si mettesse al sicuro", ha rivelato
infatti un altro abitante della zona. "Aveva più paura lei di
noi, non capisco questo gesto", ha detto affranto.
Dei cuccioli per ora nessuna traccia: li stanno cercando
decine di carabinieri con i droni nei boschi limitrofi. Intanto
la Procura di Avezzano ha iscritto l'uomo che ha esploso il
colpo contro Amarena, nel registro degli indagati con il reato
di aver ucciso un animale senza giusta causa e sequestrato
l'arma: nel contempo è esplosa la rabbia social contro
l'uccisore di Amarena, al punto che i carabinieri hanno
rafforzato i controlli nella zona per dissuadere curiosi ed
eventuali molestatori. La rete si è immediatamente divisa in
due: da una parte chi ha parlato di giornata di lutto, di
"dolore incredibile", e di "cattiveria non ha limiti".
Dall'altro commenti violenti e aggressivi nei confronti del
commerciante che ha ucciso l'orsa: "devi fare la stessa fine,
assassino...'', "è un fatto gravissimo, tutta l'Italia chiede
giustizia". Ma soprattutto una incredibile mole di interventi a
testimonianza della sensibilità e della delicatezza del tema.
Una pugnalata all'Abruzzo, come ha affermato la deputata M5S,
Daniela Torto.
"L'uccisione di una femmina di orso marsicano rappresenta un
episodio grave, sui cui è doveroso fare quanto prima chiarezza.
Sono in costante contatto con tutti i soggetti istituzionali che
in queste ore lavorano per far luce sulla vicenda: è necessario
adesso il massimo coordinamento tra ministero, regioni, Ente
Parco, Ispra, Cufa, sindaci e prefetti. Il nostro impegno è
rivolto anche alla protezione dei cuccioli dell'orsa, facendo di
tutto affinché possano restare in libertà", ha detto il ministro
dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.
Ha parlato di "atto gravissimo nei confronti dell'intera
Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto
incomprensibile", il presidente della Regione Abruzzo Marco
Marsilio; di "ennesimo campanello d'allarme a proposito della
convivenza con questi splendidi animali", la Commissione
agricoltura del M5s. "Un' atto criminale frutto di campagna di
odio", ha scritto Angelo Bonelli di Europa verde e Avs", "Uno
schifo!", ha commentato Daniela Torto M5S. Poi di "brutale
uccisione, crimine contro la natura e l'Abruzzo - Michele Fina
PD - che sfida il sistema delle aree protette e le politiche di
conservazione".
"Sconvolgente e gravissima è la notizia è che nella nostra
regione - ha detto Nazario Pagano (FI) - si ammazzano gli orsi a
fucilate, anche se si tratta di esemplari che non hanno mai
arrecato problemi di nessuna natura all'uomo". "L'uccisione
della nostra orsa Amarena è un atto grave che va condannato
senza se e senza ma", chiude il senatore abruzzese di Fratelli
d'Italia e capogruppo della commissione Ambiente, Etelwardo
Sigismondi.