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SOCCORSOMONTAGNA4Un escursionista aquilano e' morto sul Gran Sasso. Si tratta di Berardino Romano di 66 anni. L'allarme e' stato dato dalla moglie dell'uomo, non vedendolo tornare dopo che aveva manifestato la volonta' di effettuare un'escursione. Il Soccorso alpino e speleologico dell'Abruzzo ha individuato l'auto parcheggiata nei pressi di Vado di Corno. Le ricerche si sono concentrate sul sentiero del centenario e il corpo e' stato individuato e raggiunto lungo uno dei valloni che affacciano sul versante teramano. La salma è stata spostata con manovre di corda fino al punto in cui l'Elisoccorso de L'Aquila ha potuto procedere al recupero con una lunga verricellata.
L'allarme ai soccorsi è stato inviato ieri dalla moglie, preoccupata per il mancato rientro del marito, segnalando la riferita intenzione della vittima di fare un'escursione sul Gran Sasso. I tecnici della stazione aquilana del CNSAS si sono subito recati a Campo Imperatore, individuando l'auto nei pressi di Vado di Corno. Le ricerche si sono quindi concentrate sul sentiero del centenario ed il corpo è stato individuato e raggiunto lungo uno dei valloni che affacciano sul versante teramano.

L'Università dell'Aquila con dolore e commozione comunica la triste notizia della improvisa scomparsa di Bernardino Romano, professore ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica presso il Dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura e ambientale.
Scienziato di elevato profilo, attentissimo alla tutela dell'ambiente e amante della montagna, il prof. Romano è stato maestro e guida per generazioni di colleghi e giovani ricercatori.
II Rettore Edoardo Alesse esprime a nome di tutto l'Ateneo aquilano, sentimenti di profondo cordoglio alla moglie, Elena De Santis, alla figlia Lucia e a tutti i colleghi del dipartimento

Con l'incidente sul versante teramano del Gran Sasso, in cui ha perso la vita un docente universitario aquilano, si allunga il tragico bilancio dei morti sul massicio abruzzese nel 2023: sono cinque le persone decedute in incidenti in quota, di cui tre nello scorso maggio, questi ultimi considerati escursionisti esperti.

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Il 7 maggio Fabio Racanella, istruttore alpinista di 52 anni
di Orvieto, muore dopo essere caduto per una cinquantina di
metri lungo la tortuosa e ripida discesa di Canale Bissolati sul
Corno Grande. L'uomo stava scendendo con gli sci da alpinismo
dalla vetta del Gran Sasso a quota 2.700 metri.
Il 27 maggio Raffaello Toro (44), di Spoltore e Gianluca
Camplone (51), pescaresi, muoiono nel corso di una scalata in
cordata al Corno Piccolo, nel canale Sivitilli, sopra ai Prati
di Tivo, sul versante teramano del Gran Sasso, precipitando dopo
un volo di diverse centinaia di metri.
L'8 luglio un alpinista romano, Davide Destriere 52 anni,
muore sul Corno Piccolo. L'uomo era il primo di cordata insieme
ad un altro escursionista lungo la Via Mirka sul Corno Piccolo,
sul Gran Sasso: al quarto tiro, è volato giù lungo la parete ed
è deceduto dopo essere finito incastrato in una nicchia della
parete sottostante.
Ieri un docente universitario dell'Aquila, Berardino Romano,
di 66 anni, è scivolato mentre faceva un'escursione sul sentiero
del centenario sul Gran Sasso: il corpo è stato individuato e
raggiunto lungo uno dei valloni che affacciano sul versante
teramano del massiccio. L'uomo si era laureato in Ingegneria
Civile all'Aquila con una tesi di laurea avente per oggetto la
metodologia di studio per la pianificazione di un Parco Naturale
Regionale e la sua applicazione proprio al comprensorio del
massiccio del Gran Sasso.
Il 2022 è ricordato come 'annus horribilis' per le morti in
montagna registrate in Abruzzo: nove le persone decedute in 12
mesi, di cui sette a causa di incidenti. Si tratta di un numero
che raddoppia la media dei decessi in montagna registrati negli
ultimi dieci anni, e supera di una unità il 2019, quando fu
registrato il peggior numero di decessi.

"Esprimo vicinanza e profondo cordoglio alla famiglia di Berardino Romano, deceduto a seguito di una caduta sul Gran Sasso. Le insidie che nasconde la montagna sono spesso imprevedibili anche per i più esperti degli escursionisti".
 
Lo afferma il senatore Guido Liris.
 
"Capisco bene quanto sia doloroso perdere un proprio caro, per chiunque è vicino ai tanti che hanno pagato con la vita una passione", aggiunge, "che purtroppo, negli anni, ha fatto registrare numerose vittime. Purtroppo anche i più esperti sono incorsi in situazioni rivelatesi fatali, ma questo non deve mai farci perdere di vista quanto sia importante mettere la sicurezza al primo posto".
 
"Anche se a volte la prudenza non basta, bisogna sempre ricordare quanto sia importante guardare attentamente le previsioni meteo prima di intraprendere percorsi in alta quota", aggiunge. "Voglio infine esprimere un sentimento di gratitudine nei confronti degli uomini del Soccorso alpino, sempre in prima linea in qualsiasi condizione".