Nell’avviato percorso di creazione della “nuova TeAm”, ovvero della SuperTeAm che nascerà dalla fusione della stessa Teramo Ambiente e del MoTe, mentre i tecnici studiano tutti i passi del non facilissimo iter che porterà alla nascita della nuova società, ovvero se sarà una fusione, un’incorporazione o la fondazione di una terza società nella quale le prime due confluiranno, la “politica” si trova a dover gestire il primo, vero problema: quello della presidenza.
Benché nulla fosse stato ancora detto, o meglio, come si suol dire: non ci fosse ancora nulla di scritto, era più che evidente che la scelta sarebbe caduta su Nicola Salini, attuale presidente del MoTe, già collaboratore del Commissario per la ricostruzione Legnini.
Elemento di sicuro valore professionale e umano, Nicola Salini era considerato l’unico in grado di poter gestire l’avvio della nuova azienda unica ambientale. Abbiamo usato il verbo al passato, perché Salini non è più tra i papabili per la nomina, avendo vinto un concorso pubblico per un prestigioso incarico a livello ministeriale, che lo impegnerà a Roma per cinque giorni a settimana.
Incarico che, proprio in virtù di questa tempistica, lo costringerà presto a lasciare anche la presidenza del MoTe, alla quale non potrebbe più dedicare la quantità di impegno, oltre alla già citata qualità, che la Montagne Teramane spa pretende.
Una decisione, quella di lasciare la presidenza, che con ogni probabilità comunicherà ai Sindaci nell’assemblea convocata per il 22 settembre.
Scelta umanamente e professionalmente più che condivisibile, quella di Nicola Salini, che vincendo quella selezione pubblica si incammina su una carriera di sicure soddisfazioni e su un percorso di vita nuovo e gratificante.
Adesso però, la politica teramana, a cominciare dal Sindaco D’Alberto per poi passare a tutti i Sindaci del MoTe (Cermignano, Colledara, Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso, Montorio al Vomano, Penna Sant’Andrea, Pietracamela, Rocca Santa Maria, Torricella Sicura, Tossicia e Valle Castellana) deve affrontare il nodo della presidenza, visto che appare del tutto impossibile che la scelta possa cadere, in seconda battuta, sull’attuale presidente della TeAm Sergio Saccomandi, che al nostro giudizio da cronisti, non ci sembra di poter definire - per usare un eufemismo - il miglior presidente nella storia della Teramo Ambiente.
Trovare qualcuno che sostituisca Salini non sarà scelta facile, ma sarà scelta determinante per il futuro della società che dovrà gestire gran parte del ciclo dei rifiuti della provincia di Teramo e candidarsi, in futuro, a divenire riferimento importante anche a livello regionale.