E’ stata una bellissima manifestazione, di condivisione vera e di impegno sincero, quella che a Colledara ha visto ieri l’avvio del progetto Green Abilty, pensato dal Consorzio Bim di Teramo e cofinanziato dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Abruzzo nell'ambito del Piano sociale regionale 2022-2024. Quello di ieri, è stato il simbolico taglio del nastro di un’iniziativa che vedrà l’organizzazione di eventi in sei Comuni del comprensorio: Colledara, Canzano, Crognaleto, Cortino, Isola del Gran Sasso e Roseto degli Abruzzi, e che prevede la realizzazione di aree ricreative inclusive per un ambiente senza barriere, intese sia in termini materiali che culturali.
E non solo, perché come ha avuto modo di sottolineare sia l’ Assessore Regionale alle Politiche Sociali, Pietro Quaresimale «Alle aree ricreative, si aggiungerà anche uno Sportello di ascolto dedicato. Il comprensorio provinciale teramano presenta un'elevata percentuale di persone con disabilità accertata, di cui numerosi residenti nelle aree interne con evidenti difficoltà di accesso a servizi necessari per una buona qualità della vita».
La realizzazione del progetto è affidata alla professionalità di due cooperative sociali, la “3M” di Montorio e la “Nuovi Orizzonti Sociali” di Sulmona e prevedono una serie di passi successivi. «Le attività, che si svolgeranno da settembre a dicembre, prevedono un primo step in cui il Consorzio provvederà ad acquistare e fornire ai Comuni, che metteranno a disposizione un'area idonea già attrezzata, arredi inclusivi quali panchine, tavoli da pic-nic, cestini portarifiuti, bacheche informative - ha dettaglato Marco Di Nicola, Presidente del BIM - seguiranno poi incontri info-formativi con la presenza di esperti e professionisti sociali sul tema della disabilità, nei quali si affronteranno tutte le problematiche che vivono quotidianamente i diversamente abili residenti nel Teramano e le loro famiglie»
Ma quella di ieri è stata anche una festa, che ha raccolto la sincera voglia di partecipare delle famiglie e degli operatori, impegnati nel costruire un’idea diversa del rapporto tra l’ambiente e chi vive una condizione di disagio o di diversa abilità.