Per il processo d'apello sulla strage di Rigopiano ci saranno due magistrati di "spessore" a giudicare quello fatto fino ad oggi. Sarà il presidente della sezione penale della corte d'appello, Aldo Manfredi, a presiedere personalmente il collegio che, a partire dal 6 dicembre, esaminerà in secondo grado il processo Rigopiano, conclusosi il 23 febbraio scorso con una pioggia di assoluzioni e la sostanziale demolizione del castello accusatorio della Procura di Pescara nel corso dei tre anni di indagini successivi alla sciagura del 18 gennaio 2017. Con Manfredi, magistrato di lunghissima esperienza nel distretto abruzzese, come giudice delle indagini preliminari a Teramo e poi in corte d'appello, a comporre la corte saranno altre due toghe di valore: Domenico Canosa, 47 anni, in passato pm alla procura di Caltagirone, dove ha trattato delicate inchieste per associazione a delinquere e traffico di droga, e più recentemente giudice penale a Teramo tra l'altro nei processi per il crollo della discarica La Torre e per l'inquinamento delle acque del Gran sasso. Come gip, sempre a Teramo, firmò le misure cautelari per la vicenda Castrum. Terzo componente del collegio è Alfonso Grimaldi, figura storica della corte d'appello penale, presente in veste di presidente o di giudice a latere nei processi di maggior rilievo degli ultimi anni. Come prassi del distretto, a gestire il secondo grado del processo che riguarda il territorio pescarese sarà una corte a "trazione teramana", per garantire serenità al giudizio.