Pineto è davvero devastata o quantomeno messa seriamente a dura prova dai cantieri sulla tratta autostradale che da Città Sant’Angelo conduce verso Roseto. Due cantieri (il primo tra Pescara Nord ed Atri Pineto ed il secondo verso Roseto) stanno di fatto paralizzando il traffico di giorno e di notte in ambo i versanti dell’A14, costringendo molte auto e camion ad uscire verso la Statale Adriatica che, a sua volta, si paralizza formando un lungo biscione di traffico fermo per oltre 4 chilometri verso nord. Non mancano neanche i disagi nel versante sud. Ciò comporta, come è accaduto questa mattina per ore, inevitabilmenteuna paralisi del traffico nel centro cittadino, che di fatto viene diviso da una muraglia di auto e camion. Non mancano di giorno i ritardi per i pendolari che utilizzano le auto per andare a lavoro verso Roseto o la vicina zona industriale (si precisa che non esistono agevoli via alternative) e copiosi ritardi nei ritiri e nelle consegne dei corrieri e dei camion. L’opposizione di Pineto, visti le continue lamentele, sembrerebbe pronta a preparare un’urgente mozione che induca il primo cittadino a sensibilizzare del grave problema il prefetto e di conseguenza il comitato di ordine pubblico del teramano. Sulla questione si è interessato Camillo D’Alessandro, coordinatore regionale di Italia Viva, determinato a presentare un esposto in Procura per ciò che lui definisce “vergognoso”. Dello stesso pensiero e Sandro Mariani, capogruppo di “Abruzzo in comune”, che denuncia la pericolosità di questi cantieri “eterni”, dove peraltro risulta impossibile mettersi in contatto telefonico cadendo la linea per probabili depotenziamenti dei ponti radio telefonici. Ma non basta: la popolazione abitante a Scerne è il più delle volte sequestrata in casa con l’auto, dovendo il locale comando di polizia municipale mettere a lampeggio il semaforo della frazione, per evitare ulteriore accumulo di code. Il traffico locale, del lato mare, più volte viene dirottato verso l’ultima rotatoria che conduce verso Roseto o l’attigua zona industriale.
Mauro Di Concetto