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getthumbnail-7.jpgOggi la ministra Roccella sarà alla Piccola Opera Charitas di Giulianova per parlare di famiglia, un determinato modello di famiglia: quella tradizionale e cattolica. 
Una ministra che si è dichiarata femminista ma che afferma, tronfia, che la famiglia è solo quella eteronormata, formata da mamma e papà e, possibilmente, con almeno due figliə per essere in linea con le politiche emergenziali di natalità. 
Da questo consegue che non tutti i genitori possono riconoscere i propriə figliə, lasciando migliaia di bambini senza tutele. 

La ministra, esponente di un governo tra i più repressivi, omofobi, razzisti, machisti, violenti - in una parola fascisti - degli ultimi tempi,in uno Stato che, sulla carta, dovrebbe essere laico, non risparmia la sua presenza a questi summit di fanatici religiosi. 

A questo segue tutto un corollario di questioni da loro propugnate, dal diritto all'aborto, sempre più minato, all'abominevole cimitero dei feti, proposto dall'assessore regionale Verí.

Non una parola sulla salute delle donne. Non una parola sulle migliaia di tagli alla sanità, che hanno esautorato il ruolo dei consultori sui territori; meglio parlare di seppellire feti oppure, meglio, demonizzare la RU486, spacciandola per veleno, ostacolandone l'utilizzo. 

Noi non possiamo non esprimerci, perché queste idee vanno a violare un diritto fondamentale, cioè quello di autodeterminarci. 

Chi pensa che la salute riproduttiva, il benessere e l'autodeterminazione di ciascunə siano un terreno negoziabile, si sbaglia di grosso. 

Non arretreremo di un passo! La nostra rabbia è grande!

 
Collettivo Malelingue - Teramo
Campetto Occupato - Giulianova