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CalorxL’altra faccia di questo caldo anomalo, che ci ha regalato un ottobre che sa di primavera, è lo sfasamento di tutti i tempi della Natura. Che si traducono, e non è cosa da poco, in un notevolissimo calo delle produzioni, specie per quello che riguarda l’uva e il grano. E non solo, perché se le fioriture non seguono il loro naturale percorso, anche le api ne risentono è così la produzione di miele. Andiamo per ordine: il calo della produzione d’uva è stimato, in Abruzzo, su un 60% medio rispetto alla produzione storica, anche a causa dell’aggressione della peronospora, favorita dalle alte temperature. Sul grano la perdita è più contenuta, nell’ordine del 10%, ma sul miele - denuncia Coldiretti - sfioriamo il 70%. E non solo, perché se le api non fanno il loro lavoro, si interrompe anche il ciclo della frutta, con perdite medie della metà della produzione per mele e pere. Soffrono anche i pomodori, con una flessione media del 30%. Una situazione preoccupante, che si traduce in milioni di euro di fatturato perduti e in posti di lavoro a rischio.