Manca oramai poco al primo e due di novembre, giornate dedicate alla commemorazione dei defunti. Ebbene, il comune di Pineto, ha ben pensato di preparare, per tale data, un’inaspettata sorpresa ad alcuni familiari dei defunti seppelliti nei posti a terra situati nella parte a sinistra del cimitero centrale. I servizi cimiteriali, con un tetro foglio di carta intestata (peraltro attaccato sula lapide con un nastro da imballo pubblicizzato), i servizi cimiteriali comunicano che “dal 1 dicembre 2023 si procederà all’esumazione, per avvenuta decorrenza dei 10 anni dalla data di sepoltura,dei resti mortali di codesta tomba, attualmente inumata nel cimitero di Pineto, nel campo comune 2 B – lato destro. Detti resti mortali”, come si continua a leggere nella missiva, “qualora non avessero diverse destinazioni decise dai familiari, verranno conservati nell’ossario comune”. Uno sfratto, previsto dal regolamento mortuario del comune (ma raramente attuato dalle passate amministrazioni), che ha creato un notevole disappunto in paese. Non si può certo fare una classidifica dei defunti, ma spicca palesemente, tra le salme sfrattate e presto esumate d’ufficio, il nome di Vanessa Creati. Nel mese di febbraio 2002, la biblioteca comunale venne intitolata alla memoria di Vanessa, figura di giovane donna impegnata nella solidarietà, nella cultura e nella politica avendo ricoperto la carica di Consigliere Comunale dal 1993 al 1997. Enzo Nardi, ex assessore del comune di Pineto non lascia inosservata la clamorosa vicenda. “Tombe di marmo belle e costose che danno lustro ed onorano i defunti e le loro famiglie”, ribatte infuriato Nardi “con questa logica verranno sostituite da scarne croci di legno, perché forse nessuna famiglia in futuro penserà di spendere per i propri cari cifre importanti per la tumulazione. Verrà rimossa anche la tomba e i poveri resti di Vanessa Creati: una figura che ha determinato lo sviluppo culturale del nostro paese, alla quale è stata intitolata la nostra biblioteca”.Scende dunque un pesante velo di imbarazzo sulla vicenda, che peraltro (visto l’avviso attaccato con lo scotch da pacchi come fosse una banale pubblicità o un avvviso di interruzione corrente) ha tutte le sembianze di un puro vilipendio di tomba e dunque di cadavere. Ma voi vi immaginate se nel cimitero monumentale del Verano di Roma ai familiari del nostro buon Trilussa notificassero, con una missiva attaccata brutalmente a scotch sulla tomba, l’esumazione e dunque lo sfratto per decorso termine di permanenza? Pineto può avere diritto ed una sorta di rispetto per i personaggi che hanno determinato la storia del paese? E perchè si devono demolire bellssime e storoiche tombe a terra costruite con tanti sacrifici dei defunti? E se poi la salma non fosse nelle condizioni di essere trasfirnata in ossario, dove andrebbe? “Sono stato assessore di questo comune” ribatte Enzo Nardi “eppure a noi non è venuto mai in mente una tale e pietosa soluzione. Son stati spesi da questa giunta fior di soldoni per il cimitero, ma le scalinate della parte storica sono ammalorate e senza passamano. Per non parlare poi dei fili scoperti posti in più punti comuni dell’area. È davvero desolante lasciare questi avvisi, attacati alla meno peggio, sulle tombe. Non condivido assoluatemnte questo sfratto, ma come si contattano per posta gli eredi per le rate di illuminazioni loculi non pagate, andava adotta una misura tutelante la privacy e soprattutto il decoro”.
MAURO DI CONCETTO