Trentuno anni insieme di premio nazionale “Paolo Borsellino”, una eredità importante lasciata dal giudice assieme a Giovanni Falcone, per una riflessione condivisa verso una società migliore. La cerimonia di premiazione per la prima volta all’Aquila si è svolta oggi.
Tantissime personalità hanno partecipato con il presidente del premio, l’ex questore dell’Aquila Vittorio Rizzi, che ha consegnato i riconoscimenti ai personaggi che si sono contraddistinti nella loro azione per il loro impegno a favore di una società giusta e meno violenta.
Testimoni di questa azione di sensibilizzazione i premiati come il generale Michele Carbone, don Antonio Coluccia, il magistrato Caterina Chinnici e tantissimi altri, tra i quali il procuratore capo di Palermo per dieci anni nella direzione distrettuale antimafia di Palermo Maurizio De Lucia.
Il padrone di casa è stato il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi: “Il premio ormai è parte integrante della città. Un onore per noi, consapevoli dell’importanza di diffondere la cultura della legalità soprattutto tra i giovani”.
“Ho l’onore di rappresentare una Istituzione importante come il Consiglio regionale e sono convinto che proprio le Istituzioni possano essere il faro che ci guida verso la libertà e la bellezza - ha detto Santangelo - Iniziative come queste ci aiutano a portare freschezza ai giovani grazie all’esempio di chi ha dato la vita per difendere libertà e democrazia”. Tra gli esponenti regionali sono intervenuti il presidente di Regione Abruzzo, Marco Marsilio e l'assessore al regionale al turismo, Daniele D'Amario. Molte le personalità insignite del Premio, da esponenti della magistratura a giornalisti, ma anche sacerdoti, rappresentanti del mondo della scuola e imprese. Un riconoscimento è andato anche all’attore abruzzese, Domenico Galasso, per il suo impegno con il Teatro Orazio Costa di Pescara e per aver interpretato nella serie “Mare Fuori” un padre che tenta di salvare il figlio dalla camorra.