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Siamo sinceri e, senza falsa modestia, ammettiamolo: c'è un certo, inconscio orgoglio nel dire di essere pinetesi. Non a caso sugli striscioni delle locali tifoserie di calcio e volley si legge, in maiuscolo, una sola parola: pinetesi... appunto.
E non unicamente per la squadra di calcio in serie C e quella di pallavolo in A2. Esse sono un valore aggiunto, per così dire. Poi c'è altro in questa piccola città: la pineta rivierasca, le colline ancora integre, i viali alberati, un certo ordine urbanistico e quella tranquillità sociale unita a un discreto, palpabile benessere che Nantas Salvalaggio, capitato nei paraggi agli inizi degli anni ottanta, in un reportage su un rotocalco nazionale, riassunse più o meno in questo modo: un'amena cittadina turistica dove trenta famiglie borghesi conducono un menage di tipo svizzero. Quarant'anni dopo, le famiglie sono molto più di trenta, ma il menage è sempre di tipo svizzero.
Questo, naturalmente, non è frutto del caso o di convergenze fortuite e parallele. Quelle, semmai, sono arrivate dopo.
Tutto cominciò negli anni venti del secolo scorso, con due nomi e un cognome: Luigi Corrado Filiani
Nel centenario dalla piantumazione della pineta sul mare, nei locali della villa Filiani, al centro della cittadina, è stata allestita dall'Associazione “Paliurus” una mostra fotografica che testimonia l'evento nelle sue varie fasi. Inoltre, per l'occasione, dopo oltre trent'anni è stato dato nuovamente alle stampe il libro PINETO Una città verde sul mare, pubblicato nel 1990 a firma di Valentina De Laurentiis, Francesca Mattucci e Lorenzo Ripari,
Luigi Corrado Filiani, Nobil Uomo, proprietario terriero, nacque nel 1889 nella località rivierasca del Comune di Mutignano che porta il nome della sua famiglia: Villa Filiani.
Chi era questo straordinario personaggio? Indubbiamente un sognatore che, mosso da una immaginifica visione del futuro, ha precorso i tempi: spirito “green” e amore per l'ambiente con un secolo di anticipo. Insomma: un pioniere dell'ambientalismo.
Non indugerò, in questo breve articolo, sulla biografia dell'uomo, peraltro già ben descritta, oltre che nel citato volume PINETO una città verde sul mare, in un successivo lavoro di Ernesto Iezzi, PINETO - Percorso storico e naturalistico - edito nel 2010 (in visione su www.lacittasottile.it). Dico, semplicemente, che Luigi Corrado Filiani aveva nitido nella sua mente il quadro di un villaggio ideale. Convinto della bontà di questo sogno, con passione e tenacia spese la sua esistenza per realizzarlo. Un preciso progetto, un “piano regolatore” non scritto, ma ben presente nella sua romantica visione del futuro della minuta frazione che gli aveva dato i natali. Al punto da inventarne anche il nome: Pineto, che compare per la prima volta ufficialmente nel Regio Decreto 8 marzo 1925, n. 365 - Cambiamento della denominazione della frazione “Villa Filiani” del Comune di Mutignano in quella di “Pineto”. -
Infine mi preme ricordare l'ultima opera di questo illuminato personaggio: Parco Filiani.
In origine una cava di argilla per la contigua fornace. Una volta dismessa la fornace che produceva mattoni e la cui alta ciminiera (abbattuta negli anni '60) era punto di riferimento sulle carte nautiche dell'epoca, rimase la ferita di una brulla fiancata nel poggio dove veniva estratta l'argilla. Filiani la bonificò trasformandola in un parco su due ripiani. Ingaggiò dei botanici per la piantumazione di alberi ed essenze e si premurò di proteggere le due vasche realizzate per il contenimento dell'acqua piovana (usata per l'irrigazione) facendo costruire due piccoli manufatti in un vago stile Liberty.
Quando negli anni settanta l'Amministrazione comunale (sindaco Giovanni Sacchini) incaricò un'equipe di botanici di censire il patrimonio arboreo del parco, i risultati furono strabilianti per numero, quantità e varietà di piante ed essenze mediterranee presenti.
Luigi Corrado Filiani morì nel giugno del 1964.
Vide realizzato il suo sogno? Forse sì. Forse non proprio come desiderava e immaginava. Comunque realizzato.
Pineto, la città verde sul mare, è così come la vediamo grazie alla lungimiranza di quest'uomo e lo ricorda con una via e un busto realizzato dall'artista Giovanni Massacesi nel 2011, su iniziativa dell'Associazione “Arcolbaleno - Città ideale”, e, da questa, donato al Comune. Il busto, posto al primo piano di Villa Filiani, all'ingresso della “Sala Corneli”, reca sul basamento il testamento spirituale di Luigi Corrado Filiani:

Innamorato del mio mare sul quale sono nato ed ho vissuto la mia infanzia, ho sognato e sogno per la terra da esso lambita e che porta i nomi dei miei avi (Villa Filiani) un avvenire di bellezza e di vita. Il sogno è in parte raggiunto ed amo sperare che le avversità degli uomini e delle cose non distruggano irreparabilmente un così modesto ma sincero e caro ideale.

 

Nota a Margine

Pineto è una delle poche cittadine che non hanno un monumento, a parte la colomba del Parco della pace, dono dei “Lions” del club di Atri. Essendo una cittadina giovane, non ha, come la vicina Atri, radici che affondano nella notte dei tempi, quindi sappiamo chi l'ha immaginata, pensata e creata. E così, quando mi trovo a passare in via Patelli, sul giardino di Villa Filiani vedo, nella mia fantasia, il monumento che non c'è: quello di un uomo in stivali, con le mani nelle tasche dei pantaloni da cavallerizzo, che guarda al futuro. Sul piedistallo, la scritta: Luigi Corrado Filiani, Padre Fondatore di questa città.
Probabilmente è un'idea destinata a restare tale. Nulla più.

Si ringrazia l'Associazione “Paliurus” per la foto di Luigi Corrado Filiani.

Annunzio D’Ignazio
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