Per sciare sulle piste dei Prati di Tivo, serve un impianto che ti porti in quota.
Per avere un impianto che ti porti in quota, serve un gestore.
Perché il gestore apra l’impianto, serve l’autorizzazione del Coreneva, sulla sicurezza delle piste.
Per avere l’autorizzazione del Coreneva, bisogna capire che fine faranno gli O’belix.
Per capire che fine faranno gli O’belix, bisogna aspettare la Regione.
E la Regione non parla.
Non risponde.
Non risponde al Sindaco di Pietracamela, che ne ha ufficialmente sollecitato un atto chiarificatore, e non risponde all’invito a presentarsi alla riunione che, oggi, avrebbe dovuto chiarire tempi e modi di un’eventuale riapertura invernale.
Perché il gestore, Marco Finori, vuole riaprire, anche per la stagione invernale, ma senza tutta la “fiera dell’est” delle responsabilità incociate, non si muove nulla, se la Regione non fa la sua parte. Tutto il complicato tetris dell’inverno ai Prati, si regge su un atto che la Regione, e non si comprende perché - viste le riaffermate intenzioni di rilancio più volte ascoltate… a parole - continua a non adottare.
Così, resta tutto immobile, un potenziale inespresso ed inesprimibile, senza un’azione che è politica tanto nel turismo quanto nell’economia.
Si attende.
Non si può far altro che attendere.
Intanto, il verbale della riunione di oggi, alla quale hanno preso parte tutti… tranne la Regione, sarà inviato proprio all’Emiciclo, nella speranza che qualcuno si “muova a compassione” e faccia il proprio lavoro. Perché i Prati non meritano un destino così.
Nel frattempo, si avvicina la scadenza della proroga concessa al gestore per la stagione estiva: dal 30 novembre (a meno che non chieda un’altra proroga semestrale) sarà tutto fermo.
E non solo, perché l’Asbuc ha già annunciato che, comunque vada, dal maggio prossimo gli affidamenti della gestione dovranno essere annuali e non più semestrali.
Con quel che ne consegue in termini di costi per il gestore.
Però, la Regione tace…