Da oggi la violenza di genere ha un nemico in più. In Abruzzo è nata MeTe, la prima applicazione italiana sviluppata attraverso una sinergica collaborazione tra la Regione Abruzzo e le aziende KPMG, Tim e Idea It, oltre al contributo dell'Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali.
Lo strumento, volto all'informazione del mondo che da anni si muove contro la violenza di genere, si fa furbo ed entra negli smartphone, per essere alla portata di tutti, in particolare dei più giovani, ma soprattutto per essere letteramente a portata di mano.
"L'obiettivo finale" spiega Ambrogio Castellini, referente di KMPG "non era tanto raccogliere i numeri o i contatti utili per l'antiviolenza, quelli sono già ben conosciuti. Il proposito comune era piuttosto quello di fornire agli utenti dell'applicazione gli elementi giusti per conoscere come e dove trovare sostegno, consultarsi su esperienze in un ambiente sicuro e solidale per riconoscere ed eventualmente evitare situazioni spiacevoli prima che si verifichino."
Alla luce degli ultimi eventi, infatti, continua il Magnifico Rettore dell'Università di Teramo, dove l'App è stata presentata ai ragazzi delle scuole superiori, "è necessaria una rivoluzione culturale che rieduchi già dalle prime classe della scuola dell'obbligo le generazioni future affinchè ci sia un altro uomo.
Il mio ringraziamento, in questo senso, alla prof. Francesca, che ha attivato dei corsi e percorsi qui all'università e all'assessore Pietro Quaresimale."
Le politiche sociali abruzzesi, approfittando della tecnologia, sfruttano il passaggio al digitale per avvicinare i giovani e prevenire un fenomeno che oggi più che mai sta degenerando.
"I 600 mila euro del Fondo Sociale europeo necessari allo sviluppo di questa applicazione" dichiara l'assessore Pietro Quaresimale "sono stati spesi per realizzare un sistema innovativo e attuale che sensibilizza un bacino d'utenza di ampissimo raggio e sensibilizzi contro ogni forma. Oggi tutti usiamo gli smartphone e navighiamo online."
Eugenia Di Giandomenico