Sono 45, tra nuovi grandi reattori nucleari e una serie di piccoli reattori modulari, quelli che potrebbero essere costruiti in tutta l'Unione europea entro il 2050. È questo uno dei punti centrali del "piano d'azione" lanciato a Parigi da 15 Paesi Ue, tra cui l'Italia, e dal Regno Unito. Tutti membri dell'Alleanza pro-nucleare voluta dal presidente francese Emmanuel Macron. Anche in Italia, quindi, nasceranno nuove centrali. Ma dove? Esiste un “piano segreto” come lo definì “Europa verde”, che prevede 14 siti distribuiti tra Sud e Nord. Una parte sono vecchi siti e una parte nuovi. Le località individuate per ospitare le centrali nucleari sono: Trino Vercellese, Caorso, Monfalcone, Chioggia, San Benedetto del Tronto, Termoli, Brindisi, Palma di Montechiaro, Scansano Jonico, Garigliano, Borgo Sabotino, Montalto di Castro, Scarlino, Oristano. Parlando da teramani, quella "potenziale" centrale a San Benedetto del Tronto, potrebbe turbare i sonni di tutte le popolazioni della Vallata del Vibrata, mentre parlando da abruzzesi, significa avere due siti "potenziali" proprio ai confini della nostra regione, San Benedetto appunto e Termoli. Una notizia che, a parte la comprensibile preoccupazione delle popolazioni confinanti, benché il nucleare oggi sia considerato sicurissimo, apre anche importanti scenari economici. La costruzione delle 45 centrali entro il 2050, infatti, rappresenterebbe circa 92 miliardi di euro per il Pil dell'Europa, oltre 300mila i posti di lavoro diretti e indiretti creati, di cui 200mila impieghi qualificati e 45mila assunzioni.