A pomeriggio il ricorso al pronto soccorso dell'ospedale di Giulianova. Un pugno di ore dopo, muore al pronto soccorso dell'ospedale Mazzini di Teramo dove era stato trasportato d'urgenza in serata. Sarà la procura di Teramo a chiarire cosa sia successo tra ieri pomeriggio e stanotte, tra i due presidi pubblici della nostra Asl. Un'inchiesta per capire le ultime ore di vita di un ragazzo di soli 23 anni. Abdullaye Diakitè, di origini senegalesi e da diversi anni residente a Roseto, aveva soltanto 23 anni e una vita davanti. Felice, mai come adesso, di aver trovato lavoro proprio sulla costa a Giulianova: dal 15 agosto scorso, infatti, Abdhullaye era stato assunto dalla Phoenix Security di Massimiliano Fabretti, un'agenzia che sul territorio fornisce servizi di vigilanza, guardiania. E proprio il suo titolare lo descrive come un ragazzo solare, sempre col sorriso sul volto, disposto al sacrificio e soprattutto felice di aver trovato un lavoro più stabile dopo anni di lavoretti saltuari. Tutto inizia nel pomeriggio di ieri quando il 23enne, mentre a casa insieme ad amici e parenti, inizia a lamentare fortissimi dolori al petto, male ad un braccio e ripetuti impulsi di vomito. Un amico, straniero anche lui, residente a Giulianova, lo accompagna al pronto soccorso dell'ospedale di Giulianova dove gli sarebbero stati praticati i primi interventi di routine. Poi però scatta la corsa all'ospedale di Teramo, in ambulanza fino all'epilogo più tragico per il giovanissimo senegalese: nonostante tutti i tentativi del personale medico ed infermieristico di Giulianova e di Teramo, il 23enne muore poco dopo l'arrivo al pronto soccorso del Mazzini. A piangerlo, nella camera mortuaria allestita presso l'obitorio dell'ospedale teramano, sono oggi amici e colleghi. Una morte che si poteva evitare? Questo è l'interrogativo cui solo l'inchiesta della procura potrà trovare: i familiari del giovane hanno deciso di presentare, infatti, un esposto. Il giovane senegale sarebbe morto stroncato da un arresto cardiocircolatorio.