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DertiCirca la situazione del Verde Urbano all’interno della nostra città di Teramo sono stato colpito, in una intervista recente, dalle parole dell’Assessore al Patrimonio Arboreo della città di Teramo Valdo Di Bonaventura circa il prossimo affidamento di un incarico riguardante la stesura del Regolamento del Verde per la nostra Città.
Il Regolamento del verde, insieme al Censimento arboreo ed il Piano del Verde sono 3 importanti strumenti urbanistici che non devono mai mancare in una città, specialmente ora che sono stati universalmente riconosciuti i servizi ecosistemici che gli alberi, e più in genere le “infrastrutture verdi”, offrono ai cittadini, si va dall’attenuazione della bolla di calore fino al sequestro delle polveri sottili che altrimenti inaleremmo respirando. Ma ora abbiamo veramente bisogno di un tale regolamento? Lungi da me l’idea di sminuire tale strumento urbanistico, ma mi sembrerebbedi iniziare a costruire una casa partendo dal tetto. 
Cosa intendo dire? Che la presenza da sola di un Regolamento del verde non mette al riparo da errori e storture varie, occorre che ci sia un’accurata strategia che sovverta totalmente il modo di pensare, concepire e realizzare nuove aree verdi e il mantenimento di quelle esistenti. In provincia abbiamo l’esempio negativo di Giulianova che si è dotata da anni di un Regolamento del Verde, ma che è rimasto lettera morta, si continua a capitozzare, a commettere gli stessi soliti errori nella progettazione di un’area verde, scelta approssimativa delle essenze arboree, mancanza di impianti di irrigazione, assenza di cure adeguate.
Purtroppo anche a Teramo non siamo messi meglio, nella recente Giornata dell’albero sono stati messi a dimora presso alcune scuole alcuni alberi come si vede nelle foto seguenti: Verd1A sinistra la piantagione di un albero nel giardino di una scuola elementare a S. Nicolò, a destra la piantagione di un Farnia in un parco, entrambe le piantagioni sono avvenute per festeggiare la Giornata dell’albero. A parte le diverse dimensioni cosa risalta subito? Il differente livello di conoscenze tecniche delle maestranze, nel caso teramano la buca è piccola e troppo profonda, invece nell’altro sia le dimensioni che la profondità sono corrette. Nel primo caso la pianta avrà difficoltà di attecchimento, nella seconda no. Ma il livello delle conoscenze in materia vegetale deve crescere anche nei Tecnici che progettano qualsiasi intervento che riguardi spazi con la presenza di essenze vegetali, ignorare i bisogni di un albero e della sua area di rispetto porta al fallimento di una nuova area verde e nel caso di lavori di manutenzione alla scomparsa di interi filari di alberi. Purtroppo gli esempi negativi sono numerosi, questa estate i lavori a S. Nicolò hanno messo allo scoperto gli apparati radicali del filare di Bagolaro in via Galileo e come ultima occasione i lavori per la nuova piazza nel quartiere di Villa Mosca, gli alberi presenti sono stati capitozzati e non sono stati protetti da urti e movimentazioni che ci sono quotidianamente in un cantiere, come appare evidente dalle foto sottostanti.

Verd2
Per i motivi sopra accennati, decidere di dotarsi di un Regolamento del Verde o di un Piano del Verde appare decisamente prematuro, occorre che il personale tecnico che si occupa di manutenzione/cura del Verde prima sia adeguatamente preparato, è impossibile avere un’area curata se non si sa mettere a dimora una pianta, o si fa fatica a riconoscere un succhione da un ramo fruttifero, e non è più concepibile non saper effettuare un taglio di ritorno invece della capitozzatura, per non parlare degli interventi fitosanitari visto che tutti gli Ippocastani di Teramo perdono le foglie a luglio per gli attacchi di Cameraria. Solo dopo si potranno introdurre l’adozione di un regolamento, fare un censimento arboreo ed il Piano del Verde.
Allo stesso modo i Tecnici che progettano un’area verde occorre che ribaltino il proprio punto di vista, costruendo l’area attorno alle piante e non viceversa usandole come un banale riempitivo al pari di panchine e lampioni. 
Solo aver adempiuto a questi passi irrinunciabili la città di Teramo potrà avere un patrimonio arboreo ed arbustivo degno di una città capoluogo di provincia.
Fin da ora l’Ordine Provinciale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Teramo, vista la convenzione stipulata da tempo con il Comune di Teramo, offre la propria disponibilità per tenere dei corsi di aggiornamento indispensabili per migliorare le conoscenze delle maestranze che operano sul patrimonio arboreo nel comune di Teramo.

Diego Leva
Dottore Agronomo

(Presidente dell’Ordine Provinciale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Teramo e Presidente della Federazione degli Ordini Provinciali d’ Abruzzo)