“Milano, la città più ricca d’Italia, ha annunciato che non farà il concertone perché ci sono altre priorità. Un Capodanno a Pescara da 320mila euro? Una vergogna. Gli eventi possono portare beneficio se inseriti in una programmazione di medio periodo come ha fatto Rimini, che ha annunciato il suo Capodanno più di un mese fa consentendo agli hotel di programmarsi per tempo con i pacchetti turistici e non a dicembre. A meno che non pensi più alla campagna elettorale regionale che ai benefici per la città”.
Così scrivono in un duro comunicato il consigliere regionale del Pd Antonio Bliasioli uomo di punta del raggruppamento di Luciano D’Amicalfonso, che sabato scorso a Pescara dall’ex Sindaco avvocato Luigi Arbore Mascia è stato pronosticato come prossimo candidato sindaco della sinistra damicalfonsiana di Pescara – della serie Carlo Costantini ancora ci spera - e da Pietro Giampietro, capogruppo Pd al comune di Pescara.
E’ chiaro il riferimento alle scelte del Sindaco di Teramo D’Alberto.
«Un buon padre di famiglia ragiona per priorità — incalzano i 5 stelle passati dal catartico vaffaculo al partitico sissignore e fortemente contrari all’accordo coi damicoalfonsiani —. Di fronte alle strade dissestate e a una città sporca prima si pensa ai servizi sociali, ai cittadini che hanno bisogno di aiuto, ai buchi e al decoro, poi al resto».
E qui l’attacco violento contro la politica di D’Alberto che mette in ginocchio il commercio, desertifica il centro storico per reperire i soldi per dare un minimo di immotivata visibilità con qualche foto al suo trottolino amoroso Dududu Dadada è netta, e senza possibilità di equivoco.
Oramai tra l’opposizione silenziosa teramana e i damicalfonso c’è piena sintonia sul sindaco di Teramo. Dicono le stesse cose contro il sindaco che per sostenere l’amico “Jo”, dopo aver fatto perdere lo scranno all’assessore Di Padova che gli faceva ombra, ora ha impedito di fatto alla leader e presidente del Pd abruzzese avvocato Manola Di Pasquale – l’unica ad avere veramente dei voti suoi trasversali in città e in provincia - di candidarsi boicottandola in ogni modo, tanto da mettere in serio pericolo l’elezione di un piddino damicalfonsiano teramano alla Regione.
E questo non è piaciuto neanche un po' né a damicoalfonso buono né a damicalfonso cattivo perché - pur sapendo entrambi che rischiano di perdere perché dietro c’è la vera corsa per “la grande Pescara” – Teramo doveva essere il bacino per recuperare i voti che non prenderanno a L’Aquila dove stravincono i Fratelli e Chieti dove regnano i forzisti. Invece senza la Di Pasquale con Gatti nuovo profeta della destra, la Provvisiero che prenderà i voti al centro e il super assessore Quaresimale che di fatto Marsilio considera l'unico assessore riconfermabile per il grande lavoro svolto sul territorio in ambito sociale, l’ex Rettore rischia di raschiare il bidone.
E’ vero che Big Luciano e sempre Big Luciano, ma mica si può esaltare una doppia morale per la quale ciò che avviene a Pescara è sbagliato e invece se la STESSA IDENTICA COSA avviene a Teramo è legittima? Vero? Non esiste una doppia morale per cui se una cosa la fa un Sindaco di destra è sbagliata e se la fa uno di sinistra (per modo di dire ma moltoooo per modo di dire) è giusta. Se un Sindaco sbaglia bisogna dire che sbaglia. A Pescara, Teramo come a Milano. Se poi un sindaco si mette a fare ombra e arriva a dire che si può non votare a Damicalfonso, ma basta votare al suo candidato allora Big torna Big, esce dalle vesti della persona colta, elegante ed educata, digrigna i denti, scatena i servi e mena.
E secondo me ha solo cominciato piano piano a spazzare via chi gli da fastidio.
CARLO DE MARTINIS
(ex comunista disilluso)