Sono scattate le manette per l'imprenditore teramano Elio Di Blasio, 71 anni, titolare della ditta di fuochi d'artificio di Caprafico dove quasi un anno fa ci fu l'incidente mortale che costo' la vita ad un operaio e per cui a fine ottobre la prefettura dispose la revoca dei decreti di autorizzazione.
Nel corso di un nuovo controllo dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile nella ditta sono stati trovati oltre 120 chili di fuochi d'artificio di vario tipo e della polvere pirica: materiale esplodente che, secondo l'accusa, sarebbe stato detenuto illegalmente occultato in vari cassoni e in alcune pertinenze dello stabilimento. Si tratterebbe, scrive il quotidiano Il Centro, di materiale che risulta non tracciato e detenuto con modalità di conservazione ritenute altamente pericolose per la pubblica incolumità.
Per questo la Procura ha contestato la violazione della legge speciale sulla detenzione esplosiva che punisce con la reclusione da uno a otto anni e con la multa da 3.000 a 20.000 euro chiunque detenga illegalmente esplosivi a qualsiasi titolo. A febbraio dell'anno scorso nell'area esterna della ditta di fuochi d'artificio di Caprafico ci fu la violenta esplosione in cui rimase ucciso il 62enne dipendente Dino Trignani e ferito un altro dipendente di 43 anni. Oggi per Di Blasio c'è l'udienza di convalida dell'arresto.