Quattromila persone, a Cerqueto, per celebrare la cinquantaseiesima edizione del Presepe Vivente. La stella cometa, che nasce dall'incrocio dei fasci di luce che vincono le distanze della valle e da Fano e Poggio Umbricchio si intrecciano sul cielo sopra la capanna. La suggestione è straordinaria, la coreografia perfetta, il gioco di luci copre tutta la montagna, trasformata in un vero presepe. Nessuno scivolamento nel pacchiano o nell'eccessivo, anzi: tutto è misurato, studiato, perfetto nei tempi e nei ritmi. E anche il clima ha fatto la sua parte, a rendere mai più vera di così la nascita del Bambinello in una capanna ... "al freddo e al gelo", illumunata da una luna piena da favola. Ma è quello che ci si aspetta, tra i boschi di questo piccolo borgo a 750 metri d'altezza, nella notte di Santo Stefano, ma va detto che i bracieri accesi e il vin brulè aiutano, e non poco. Le macchine parcheggiate lungo la strada si allungano per chilometri (forse si potrebbe pensare ad un servizio navetta), a segnaree il successo di una rievocazione che è sentita come e quanto un momento delle tradizioni religiose. C'è anche il Vescovo Leuzzi, a portare il suo saluto, e tra le autorità laiche abbiamo visto il sindaco di Fano Adriano Luigi Servi, l'ex presidnete della Provincia Diego Di Bonaventura, l'assessore al comune di Teramo Pina Ciammariconi, l'altro ex presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, il vice sindaco di Pietracamela Corrado Belisari, l'ex onorevole Doriano Di Benedetto e una folla di persone venute a vivere l'emozione della rievocazione del presepe vivente. Ad aprire l'evento, l'esibilzione dell'artista Arturo Stalteri, pianista, compositore e voce storica di Radio Rai Tre, con un suo concerto, poi il Presepe Vivente di Cerqueto, che è tra gli appuntamenti più consolidati e caratteristici nel panorama regionale. Ad interpretare la Sacra Famiglia Giulia Mastrodascio (Madonna), sua figlia Flavia (Bambinello) e Francesco Pisciaroli (S. Giuseppe).
«La rievocazione, costruita su strutture bibliche dell'Antico e del Nuovo Testamento, dà il giusto risalto all'aspetto sacro del Presepe, lasciando ampio spazio allo spettacolo nel senso più completo del termine - spiega Angelo Mastrodascio, regista del presepe - Il racconto si articola per quadri: si apre con la scena della Creazione, la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, la vicenda di Caino e Abele, per proseguire poi con le scene dei Profeti, l'apparizione dell'arcangelo Gabriele alla Madonna, il Censimento, il viaggio di Maria e Giuseppe, la Nascita di Gesù, l'adorazione dei Pastori e del popolo di Betlemme, fino all'arrivo dei Magi. Un presepe, appunto, ma indimenticabile.