Oggi, sabato 6, e domani, domenica 7 gennaio, le associazioni ambientaliste si sono date appuntamento in piazza a Roseto degli Abruzzi per contrastare la cancellazione della Riserva regionale del Borsacchio decisa alle 2.30 della notte del 29 dicembre attraverso un emendamento alla legge di bilancio presentato a sorpresa dai consiglieri Emiliano Di Matteo (Forza Italia), Mauro Febbo (Forza Italia), Simona Cardinali (Lega), Federica Rompicapo (Lega) e Umberto D’Annuntiis (Fratelli d’Italia) e poi votato da tutta la maggioranza di centrodestra che sostiene la Giunta Marsilio.
In questi ultimi giorni abbiamo assistito al tentativo da parte del primo firmatario dell’emendamento, Emiliano Di Matteo, di difendere l’indifendibile e cercare di giustificare il suo operato attraverso ricostruzioni che non però reggono alla prova dei fatti e dei documenti.
Torniamo a sfidare il consigliere Di Matteo a confrontarsi pubblicamente, carte alla mano, con le associazioni in maniera costruttiva sulla nascita della Riserva, sulle regole che vigono della Riserva e sui ritardi accumulati di cui è responsabile, in primo luogo, proprio la Regione che in più di 18 anni dall’istituzione della Riserva non ha mai approvato il Piano di Assetto Naturalistico, per poi arrivare, in maniera del tutto ingiustificata, a cancellare un’area naturale protetta dalla notte al giorno senza neanche ascoltare l’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi.
“In difesa della Riserva naturale regionale del Borsacchio. Sì allo sviluppo sostenibile della costa teramana. Sì alla protezione di un tratto di paesaggio collinare e litoraneo ancora integro. NO alla distruzione della Riserva Naturale del Borsacchio. NO alla perdita di una straordinaria biodiversità costiera abruzzese”.
Con queste frasi si apre la petizione che il mondo ambientalista ha lanciato e che in questi giorni sta già raccogliendo moltissime adesioni.
E così prosegue la petizione:
“La Regione Abruzzo ha approvato nottetempo, senza discussione alcuna e senza qualsiasi coinvolgimento della Comunità interessata, un emendamento alla legge regionale finanziaria volto ad azzerare la Riserva Naturale del Borsacchio polverizzata dagli attuali 1.100 ettari ad appena 24 ettari e privata di tutta la fascia collinare. Una distruzione contraria a ogni logica, non solo tecnico-scientifica di continuità e tutela ambientale, ma anche amministrativa e di buon senso. Di fatto laddove la norma introdotta dovesse avere pratica applicazione, i territori che oggi sono chiusi alla speculazione edilizia e alla caccia perché compresi nella Riserva Naturale, sarebbero aperti agli interventi edilizi e ai fucili con azzeramento dei valori ambientali di uno straordinario paesaggio collinare e litoraneo adriatico ancora intatto. Nessuna condivisibile logica può giustificare il modo in cui la Regione Abruzzo tratta una delle più belle riserve naturali litoranee, un territorio di grande valenza ambientale oltre che di interesse comunitario e di fondamentale importanza per la biodiversità italiana dove sono presenti ulivi secolari di oltre 500 anni, praterie e fruticeti alonitrofili (codice Natura 2000: 1430), arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici (codice Natura 2000: 5330), foreste a galleria di Salix Alba e Populus Alba (codice Natura 2000: 9240), foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia (codice Natura 2000: 9340), pinete mediterranee di pini mesogeni endemici (codice Natura 2000: 9540), nonché arvicole, rinolofo maggiore, vespertilio maggiore, mustioli (il mammifero più piccolo d'Europa), scoiattoli, tassi, ricci, istrici, il grillo Stenonemobius gracilis (per la prima volta avvistato in Abruzzo), i colubridi Natrix tassellata e Coronella girondica, il lupo, il fratino e tanti altri”.
I cittadini che stanno sottoscrivendo la petizione “chiedono alla Regione Abruzzo, di abrogare l’emendamento approvato e di rilanciare la Riserva Naturale del Borsacchio investendo energie e risorse su proposte concrete anche di sviluppo economico che siano in grado di coniugare le reali esigenze del territorio e la salvaguardia ambientale”.
Una richiesta chiara e senza fraintendimenti che le associazioni porranno all’attenzione della Regione e non solo. Come già annunciato, tutte le azioni giuridiche saranno portate avanti, ma vi è ancora spazio perché la politica faccia la sua parte. La Regione Abruzzo, un tempo regione verde dei parchi, ha ancora la possibilità di tornare indietro e ascoltare le tantissime voci che si stanno alzando contro questa decisione immotivata e illegittima.
Fino a ieri hanno aderito alla campagna per salvare la Riserva regionale del Borsacchio, le Associazioni: Guide del Borsacchio, WWF Abruzzo, Legambiente Abruzzo, Mountain Wilderness, CAI Abruzzo, Animalisti Italiani, Italia Nostra Abruzzo, CONALPA Abruzzo, Rifiuti Zero Abruzzo, Centro Studi Cetacei, FIAB Teramo, ARCI Teramo, Fridays for Future Teramo, Madre Terra, Italicum Roseto, Paliurus, La Virtuosa – ARCIGay Teramo, Il Sogno di Taco, Coordinamento Abruzzo Pride, Ambiente Basso Molise, LaAV Roseto degli Abruzzi, FENALC Teramo, UDU Teramo, WWF Teramo, CAI Val Vibrata, Pescarabici FIAB, My Life Design, Ophis, Bicincontriamoci Sulmona FIAB, Coltura politica di Giulianova e Malaeducaciòn.
Hanno aderito le associazioni di categoria e sindacati: FederPATE Confesercenti Abruzzo, Abruzzo BnB e CGIL Teramo.
Hanno aderito i partiti e movimenti politici: Unione Popolare di Giulianova, Sinistra Italiana Abruzzo, Giovani Democratici Abruzzo, Il Cittadino Governante di Giulianova, Europa Verde Teramo.
Hanno aderito anche tanti singoli cittadini.
Le adesioni si raccolgono scrivendo a delegatoQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e sempre a questo indirizzo si possono richiedere i moduli per la raccolta delle firme.