Anche quest’anno a Teramo, come in tutta Italia, il 17 gennaio, giorno della sua morte nel 356, si celebra la Festa di Sant’Antonio Abate - uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa .. Se nel giorno della sua memoria liturgica che si tramanda sin dal Medioevo Sant’Antonio è legato. al mondo dei contadini e degli agricoltori , e mentre nell’iconografia tradizionale Sant’Andonie è collegato agli animali di cui è protettore - che durante questa notte acquistano la capacità di parlare - da quest’anno per volontà dell’assessore alle politiche sociali della Regione Abruzzo Pietro Quaresimale la festa di Sant’Antonio “torna alle tradizioni di festa solidale ed inclusiva in cui i momenti di allegria erano per tutti, il cibo si condivideva e le famiglie si aprivano alla comunità. Così domani Mercoledi 17 gennaio tra i canti e i balli dei sandantoniani in corso porta romana, tra rievocazioni storiche della figura che si fa portatrice dell’eterna lotta tra il bene e il male, nnimiche de lu dimonie, tra scrippell e cillitt’ e il cibo condiviso tra i presenti, prende il via la storica iniziativa del “Sand’Antonje solidale” organizzata dalla Associazione di Promozione sociale “Solidarietà” in collaborazione con la Cantina di Porta Romana. Momento di rievocazione che diventa anche un forte momento di inclusività.
Così il programma della rassegna “Abruzzo inclusivo” è ancora più ricco degli altri anni prendendo il via per Sand’Antonje e terminando nei primi giorni di maggio 2024. Un ricco programma di iniziative che quest’anno per volontà dell’assessore alle politiche sociali avvocato Pietro Quaresimale diventa un progetto di autonomia e inclusione pienamente integrato con quelle che sono le finalità del piano sociale regionale di recente approvazione,
Se la rassegna Abruzzo inclusivo si era imposto all’attenzione pubblica per le sue iniziative legate alla storia e alle tradizioni della più genuina cultura solidaristica teramana, oggi questa ha l’ambizione di diventare una iniziativa socio-culturale di livello nazionale con il fine di proporre e sperimentare in più occasioni delle soluzioni che consentano la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita sociale. Cominciando appunto con lo storico pranzo di Sand’Antonje alla Cantina, nel quale dei giovani con diverse disabilità cucineranno e serviranno agli ospiti i piatti della tradizione, dalle scrippelle con il brodo di gallo (non di gallina) ai famosi “cillitt’” perché l’autonomia dei soggetti svantaggiati e il loro avvio al lavoro sono obiettivi che il progetto persegue da sempre, mettendo al centro della propria attività persone e volontari che si occupano di disabilità fisica e/o mentale in Abruzzo, con il coinvolgimento della popolazione a diversi livelli, quale testimonianza di una vera e propria rivoluzione culturale nei confronti della disabilità cioè favorire l’inclusione sociale dei soggetti con disabilità con il loro inserimento lavorativo, con una diminuzione del peso sociale delle persone con fragilità, l’accrescimento della loro autonomia e della loro abilità, la diminuzione del carico dei caregivers e, sostanzialmente, anche lo sviluppo economico del settore turistico e culturale, in particolare con la valorizzazione dell’enogastronomia regionale..