Nuova, grande soddisfazione per lo scrittore teramano Massimo Ridolfi, curatore sulle pagine di certastampa delle rubriche “Corale” e “Seguire le immagini”. La Biblioteca del Congresso americano, a Washington DC, infatti, ha concluso l'inserimento delle sue pubblicazioni già disponibili sul catalogo on-line, si tratta di volumi reperibili solo per la consultazione presso Jefferson o Adams Building Reading Rooms.
Una notizia che offre lo spunto, al Nostro, di riflettere sulla provincia e sul come, in fondo, non sia un limite, se non ci si lascia… limitare.
«Qualche tempo fa, ospite al Teatro Comunale di Teramo dove si discuteva in tanti su come fare teatro, qualcuno disse: "Sì, ma a Teramo..." come a dire che in provincia non si trovi un pubblico preparato alla sperimentazione eccetera - commenta Ridolfi - a questa affermazione io, sommessamente, obiettai che, ammesso e non concesso che fosse così, quando ci si produce in un gesto artistico non bisogna mai avere in mente un pubblico ma l'urgenza di quel gesto, la necessità. E poi, continuai, dicendo che quando mi affaccio dalla finestra di casa mia, non vedo Teramo, che pure amo, ma il mondo».
Di fronte al fatto che la Library of Congress, Washington DC, ospita le sue pubblicazioni, Ridolfi commenta: «La cosiddetta provincia conta poco: l'importante è non essere provinciali e sapere bene che le cattedrali nel deserto, si sa, non fanno proseliti. Difatti, virtualmente, a Washington, con le mie pubblicazioni, ho portato innanzitutto la mia città, e, insieme, molti amici che hanno contribuito al mio lavoro, come nel tratto di Carmine Di Giandomenico, o negli scatti di Erika Di Silvestre, Fiorella Sanpaolo, Maria Laura Borgognoni e Daniele Orso, o nei dipinti di Francesca Casolani e Stefano Tamburrini, o nei contributi critici di Francesco Scarabicchi, Antonio Masci, Fabio Zarak Moroni, Claudio Pappalardo e Giacinto Palmarini, o nell'opera di traduzione dall'arabo di Stefania Maria Miola, ai quali se ne aggiungeranno altri nel tempo. La provincia è, innanzitutto, non un luogo ma uno stato d’animo».
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